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 2016  settembre 30 Venerdì calendario

Giletti è finito sulle maglie dell’Empoli

«Il primo sms me l’ha mandato Matteo Fabris, il team manager della Juventus: “Ma che fai, ci tradisci”?». Massimo Giletti non lo farebbe mai. È’ uno di quelli che pensa che la squadra del cuore sia l’unica cosa che non si deve tradire... Però, c’è un però. Da questo campionato il suo cognome compare sotto il numero delle maglie dell’Empoli che domenica all’ora di pranzo ospita proprio la Juve. Terzo sponsor di maglia, che, per le piccole realtà come quella del presidente Fabrizio Corsi, è una manna per incrementare i guadagni: «Volete subito la verità? Eccola: tiferò Juventus. Non potrò andare allo stadio perché sono in diretta con l’Arena, ma siccome è una puntata diversa (con Mogol ospite alle 16 su Rai 1, ndr), causa Gran premio di Formula 1, sono certo che potrò godermi tutta la partita in santa pace».
SPONSOR L’idea di sponsorizzare è un’iniziativa imprenditoriale, voluta, innanzitutto dal papà del conduttore, Emilio, classe 1929, ancora una presenza fissa nell’azienda di famiglia ideata nel 1884 a Ponzone Biellese, davanti a una cascata, da Pier Anselmo Giletti. «Papà Emilio è in azienda ogni giorno dalle 8 alle 21 e controlla tutto. Io e i miei fratelli gemelli, Maurizio ed Emanuele, seguiamo come possiamo, io, ovviamente, con maggior distacco». L’azienda fa filati e qui nasce il legame con Corsi che si occupa di abbigliamento. «Papà è uno sportivo vero e domenica andrà allo stadio con mio nipote: ha corso in Ferrari e ha fatto la Mille Miglia, è juventino, anche se meno passionale di me. Ha deciso lui, ma quando ci ha proposto la cosa, io ho avallato subito e così pure i miei fratelli. L’Empoli mi piace e ora è la mia seconda squadra. Doppia sofferenza per Empoli e Juve, o doppia gioia, in certi casi. Sabato scorso a Roma sono andato in hotel a trovare la squadra in ritiro, prima della partita con la Lazio e ho fatto le foto con Massimo Maccarone. È un professionista che stimo, un amico, un campione che non molla mai e lotta sempre fino all’ultimo minuto con la stessa passione a 37 anni. Ora vorrei conoscere Rebecca Corsi, la figlia del presidente, so che segue le attività di marketing del club e potremmo studiare qualche iniziativa anche con i tifosi. Appena potrò, andrò allo stadio. L’Empoli è una squadra che seguo con ammirazione perché lancia i giovani, si rinnova ogni anno con intelligenze e centra i risultati. Nello scorso campionato ha impressionato e fatto emergere giocatori di qualità».

JUVE
Massimo Giletti non ha mai chiesto a papà Emilio di sponsorizzare la Juventus: «Hanno una politica diversa e sulla maglia portano un marchio solo e la nostra azienda andrebbe in forte crisi...». L’investimento con L’Empoli è serio, ma non si parla di milioni. «È un investimento per noi importante che ci dà emozioni, perché la vita ha un senso se hai emozioni. È questa è la seconda per me, dopo la Juventus. Sono legatissimo ad Antonio Conte e ho sofferto per la sua partenza, perché siamo amici da quando lui giocava, ma stimo tantissimo Massimiliano Allegri e lo scorso anno ho voluto difenderlo, quando qualcuno si permetteva di criticarlo, scrivendo un pezzo proprio sulla Gazzetta. È un grande allenatore e sa che non basta chiamarsi Juventus e avere grandi nomi per vincere sempre. Bisogna ripartire ogni volta daccapo. È’ quel che faccio anche io con l’Arena. Grandi ascolti, ma ogni autunno si riparte con la stessa umiltà».