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 2016  settembre 28 Mercoledì calendario

I bond Lufthansa hanno fatto flop

Gli effetti del Quantitative easing sul mercato obbligazionario europeo hanno un limite, almeno per quanto riguarda i bond societari. Ieri Lufthansa ha infatti deciso di ritirare un’emissione obbligazionaria da 500 milioni di euro per la mancanza di un numero sufficiente di investitori disposti a sottoscriverla. Il rendimento offerto dalla maggiore compagnia aerea tedesca sarebbe stato troppo basso rispetto alle aspettative degli investitori. «Non abbandoniamo il mercato, ma contiamo di rientrarvi in un secondo momento», ha dichiarato Lufthansa. Si tratta del primo fallimento da parte di una blue chip europea nel collocare debito da quando la Bce ha allargato ai bond corporate il suo piano di acquisti di titoli.
L’offerta di Lufthansa prevedeva inizialmente un rendimento dell’1% su una scadenza a sette anni, valore inferiore anche all’1,23% che rappresenta il benchmark medio di rendimento per i titoli con una durata media di cinque anni e mezzo. Il ritiro non arriva in un momento facile per Lufthansa. A luglio la compagnia aerea aveva emesso un profit warning dopo gli attacchi terroristici in Europa che hanno fatto cadere la richiesta di voli sulle redditizie rotte a lungo raggio. Inoltre Standard & Poor’s di recente ha tagliato l’outlook sul debito di Lufthansa  da stabile negativo pur mantenendo il rating BBB-, ancora in terreno investment grade. Un altro declassamento renderebbe non ammissibile l’acquisto dei bond della compagnia aerea da parte della Bce, dato che Moody’s la classifica già come «non investment grade» a Ba1.
Da segnalare che ieri anche il titolo Lufthansa  ne ha risentito, chiudendo la seduta a Francoforte in calo del 3,3% sotto quota 10 euro.
Tornando al Qe, è noto che il piano di acquisto di obbligazioni messo in campo dalla banca centrale presieduta da Mario Draghi ha compresso i rendimenti dei bond societari dell’intera area euro. Da inizio giugno la Bce ne avrebbe acquistati per un totale di 27,9 miliardi di euro. Il costo medio del debito societario sul mercato è calato di oltre 80 punti base: dall’1,45% medio di inizio anno per bond di società con rating AAA si è passati allo 0,61% attuale. Questo crollo nel costo del funding ha scatenato una vera e propria corsa alle emissioni da parte delle principali società dell’Eurozona e non solo, visto che alcune società extraeuropee hanno emesso o stanno studiando l’emissione di bond denominati nella valuta unica europea. Secondo Dealogic, l’agosto 2016 è stato il mese con il maggior numero di collocamenti di obbligazioni in euro. Tra le compagnie che avevano approfittato degli acquisti dell’autorità monetaria di Francoforte c’era già stata Lufthansa.
La forte domanda di bond denominati in euro ha consentito di emettere obbligazioni in euro con un rendimento negativo alla società farmaceutica francese Sanofi  e al gruppo tedesco di beni di consumo Henkel. Se si escludono questi casi estremi, «in questi mesi gli investitori hanno dimostrato una notevole disciplina nella richiesta di rendimenti alle società», ha commentato Tom Ross, gestore di portafoglio di Henderson Global Investors, «nonostante gli enormi acquisti della Bce avrebbero potuto portarli ad approfittare del momento favorevole». Ross ha poi aggiunto: «Personalmente non sarei interessato a comprare quel bond».