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 2016  agosto 31 Mercoledì calendario

Studiare fuorisede è caro: ci vogliono 500 euro per affittare una stanza

Prendere quell’agognato pezzo di carta, si sa, è faticoso. Anche per il portafogli: e mettete pure da parte le spese di segreteria, le tasse universitarie e i libri di testo che in certi casi hanno costi da capogiro. In Italia gli oltre 850mila studenti fuori sede del Belpaese (la stima è del ministero dell’Interno) devono mettere in conto anche le uscite per l’affitto. Perché solo una parte di questo “esercito dell’istruzione” può infatti contare su un posto letto gratuito in qualche studentato o, ancor meno. su una borsa di studio compresa di vitto e alloggio. La maggior parte degli studenti universitari d’Italia, al contrario, deve arrangiarsi come meglio riesce, e per i genitori non sono certo buone notizie. Uno studio del portale immobiliare.it ha analizzato l’offerta di stanze e camere per chi ha finito le superiori. In ben 14 città dello Stivale, rispetto all’anno scorso, i prezzi medi richiesti per le sistemazioni singole rivolte a studenti e laureandi sono cresciuti del 4%, mentre per quelle doppie del 2%. In testa alla classifica c’è, manco a dirlo Milano, che è pure l’unica città nella quale i canoni locativi medi superano quota 500 euro. Studiare alla Bocconi o alla Cattolica richiede qualche sforzo economico in più.
SOTTO LA MADONNINA
Della serie: per una stanza singola all’ombra della Madonnina servono in genere 510 euro (una cifra che supera del 28% il dato nazionale e del 5% quello registrato appena nel 2015) mentre per una doppia se ne spendono circa 345. A testa, ovvio. Se poi proprio non si riesce a resistere alla tentazione di avere un affaccio su Piazza Duomo o in un’altra arteria centrale del capoluogo lombardo il conto lievita addirittura intorno ai 600 euro cadauno. Per dire. Non che nella Capitale vada molto meglio, tra l’altro: i ragazzi della Sapienza e di Tor Vergata devono saperlo fin troppo bene. A Roma gli affitti universitari si assestano, mediamente, sui 440 euro per una singola (+6% rispetto a 12 mesi fa) e sui 300 per una doppia: ma per un alloggio in pieno centro storico, tra piazza Navona e il Campidoglio, si può arrivare anche ai 500 euro mensili. Possono invece tirare un respiro di sollievo gli studenti di Firenze: nella principale metropoli della Toscana, appunto, i prezzi sono in calo se riferiti al listino del 2015 e registrano un indice negativo che oscilla tra il -4 e il -9%, dipende (certo) dalla tipologia di stanza. Nello specifico: una singola nei dintorni di piazza della Signoria costa “solo” (si fa per dire) 355 euro, un posto letto in doppia 250. Ancora: Torino (340 euro per una singola, 235 per una doppia) e Siena (in piazza del Campo gli affitti sono pari a 330 euro nel primo caso e a 240 nel secondo), con una crescita media di circa otto punti percentuali, “scippano” il terzo e quarto posto in questa particolare lista a Bologna. Anche perché, nei pressi della Torre degli Asinelli, una stanza singola costa in media 325 euro e una doppia 240.

AL SUD

Risparmiano sull’unghia, invece, gli studenti del Sud: Catania e Palermo, per intenderci, sono i centri più economici per le tasche dei giovani laureandi. E, nella maggior parte dei casi, dei loro genitori. Ovvio, le università del Meridione non sono un polo attrattivo al pari degli atenei settentrionali, così in Sicilia vengono richiesti tra i 200 e gli 180 euro al mese per una sistemazione. A Bari, poi, l’esborso per gli affitti (in genere compreso di spese condominiali ma al netto delle utenze) è di 265 euro per le singole e di 180 per le doppie. Ma le oscillazioni del mercato immobiliare sono diverse da regione a regione. Venezia e Padova sono le città in cui si è registrato un incremento maggiore quando si parla di affitto per gli universitari (qualcosa come +9% in un unico anno), Palermo e Firenze invece restano in controtendenza: -8% la prima e -4%, si diceva, la seconda.

L’ANALISI

«Il mercato delle stanze in affitto non sembra conoscere crisi», commenta Carlo Giordano, amministratore delegato di immobiliare.it ed espero del campo, «lo dimostra la crescita media dei canoni locativi. Conducendo questa indagine sugli annunci presenti nel nostro database abbiamo rilevato che c’è un interesse maggiore dei proprietari nei confronti degli studenti e a discapito dei lavoratori». Ricapitolando: canoni concordati, vantaggi fiscali e la “garanzia” dello stipendio di mamma e papà «rendono questa utenza ben più appetibile e sicura», chiosa Giordano. Per il resto, basta mettersi sotto con gli esami.