Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 31 Mercoledì calendario

La rinvincita dei calvi parte dalla Turchia. Lì con duemila euro puoi riavere i capelli e farti un settimana di vacanza a Istanbul

Colpito dai jihadisti, forse salvato dai pelati. È il turismo in Turchia: fino a quattro anni fa sesta destinazione turistica al mondo, con oltre 41 milioni di visitatori, ma che ora tra tentati golpe, attentati e faccia feroce di Erdogan sta precipitando con cali tra il 35 e il 40 per cento, solo in parte compensati da un aumento di viaggiatori da Paesi islamici tradizionalisti cui invece la nuova linea della Turchia post-kemalista piace; e un Pil che crollerà del 3,2 per cento. Ma per il futuro c’è una speranza. Appunto, i viaggi della speranza capelluta di chi in Turchia spera di recuperare la chioma perduta a colpi di trapianti.
TURISMO SANITARIO
Si chiama turismo sanitario, e non è solo la Turchia che vi punta sopra. Il mercato dei voli low cost in effetti ha rivoluzionato negli ultimi anni il settore, peraltro modificato anche da vari eventi politici: dal crescente rigorismo islamico che ha reso sempre più improbabile il mantenimento della marocchina Casablanca come capitale mondiale per i cambi di sesso, al modo in cui la fallimentare economia chavista ha disastrato la famosa industria della chirurgia plastica venezuelana. In compenso il Belgio è divenuto la Mecca della abdominoplastica e dei palloncini gastrici, l’Irlanda del bendaggio gastrico, la Grecia di diagnosi genetica pre-impianto e di donazione del seme, la Polonia delle plastiche al seno, la Repubblica Ceca della fecondazione in vitro e della rinoplastica, l’Ungheria dell’ortodonzia, la Bulgaria delle terapie canalari, la Thailandia di dentiere e sbiancamento denti, e la Turchia appunto di sollevamento sederi e trapianti di capelli. Un business, quest’ultimo, che già nel 2015 ha rappresentato un giro d’affari da un miliardo di dollari, con una media di 5000 interventi al mese, di cui almeno 3500 dai Paesi arabi: sembra che in Medio Oriente la calvizie sia infatti più diffusa per via dell’abitudine a coprirsi di più la testa, per le alte temperature ed anche per l’uso di lavarsi i capelli con l’acqua di mare. In compenso, l’Islam incentiva le barbe fluenti, e dunque in molti casi si possono usare come materiale da trapianto anche i peli del volto.
TESTE FASCIATE
Nelle grandi città è dunque spettacolo non inconsueto scoprire questi “trapiantati” che vanno in giro con la testa fasciata. L’operazione dura infatti sette o otto giorni, e varie agenzie offrono un pacchetto completo di cura più visite turistiche, per cui in molti vengono con la famiglia al seguito. Il costo del solo intervento, comunque, è sui 1800-2000 dollari. Anche in Italia c’è un sito http://www.trapiantocapelliturchia.it/ che corrisponde al tour operator Aratravel, si presenta come «la PRIMA agenzia in Italia autorizzata ufficialmente dal Dr. Serkan Aygin, UNICA in Europa (Spagna, Portogallo, Rep. Ceca e Slovacchia» (il tutto maiuscolo è nell’originale)» e esibisce anche un video da cui risulta che i suoi servizi sarebbero passati indenni anche da un’intervista alle terribili “Iene” televisive. Collegata a una clinica specializzata di Istanbul, a «2650 euro tutto incluso» offre volo andata e ritorno anche con sola carta di identità senza passaporto, 3 notti in hotel, trasporti, traduttore, e visite specialistiche, trattamento post-operatorio e autotrapianto di «fino a 5000 bulbi», con assicurazione e garanzia.
LA CONCORRENZA
In diretta concorrenza c’è la Morandi Tour di Varese, che non si vanta di essere la prima, ed i cui pacchetti “Este Beauty” sembrano un minimo più cari: «meno di 3000 euro». Anch’essa offre però il servizio completo in soli tre giorni, e «senza convalescenza». «Un fine settimana in un albergo a quattro stelle di Istanbul con volo incluso e trasporto dall’aeroporto con auto privata, a due passi dalla clinica del dottor Salih M. Osmanoglu a soli duemila e 800 euro». In più, c’è anche la possibilità di «fare un lifting o il rifare il seno con le cellule staminali e tornare a casa come nuovi». Spiega il dottor Osmanoglu che l’eccellenza turca nel settore si vede dal fatto che non si fa «alcun tipo di incisione. Ad ogni capello o pelo strappato corrispondono 5 bulbi che possono generare altri capelli. Noi li preleviamo e li ripiantiamo in modo che la chioma sia naturale e definitiva». I capelli, è la promessa, ricrescono immediatamente e non cadono più. Come Erdogan? riproduzione riservata 5.000 È il numero degli interventi medi di trapianti di capelli che in Turchia vengono eseguiti ogni mese facendo piazzare il paese islamico guidato da Erdogan al primo posto tra quelli frequentati per quello che viene chiamato «turismo sanitario». 3.500 È il numero dei clienti provenienti dai paesi arabi. Sono molti, infatti, a soffrire di calvizie per via di abitudini di gran lunga diverse dalle nostre. Tra queste l’uso dell’acqua di mare per lavare i capelli e il fatto di coprirsi quasi sempre la testa. 2.000 È il costo in dollari per passare da una testa calva ad una testa capelluta. Agenzie specializzate, però, organizzano anche dei tour in modo che l’operazione diventi anche un motivo di vacanza con i propri familiari. I tour, infatti, prevedono un soggiorno di otto giorni e gite turistiche.