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 2016  agosto 31 Mercoledì calendario

La nuova mappa della metro di Londra conta i passi

Se siete alla fermata della metropolitana di Green Park, quella usata da milioni di turisti per visitare Buckingham Palace, con 800 passi arrivate a Piccadilly Circus. Ce ne vogliono appena 400 per andare dai cinema di Leicester Square all’opera di Covent Garden. Da Bond Street, mecca dello shopping, a Oxford Circus sono 700. Li ha contati la metropolitana di Londra per invitare i passeggeri che ogni giorno affollano i tunnel sotterranei e i vagoni dei treni a esplorare la città a piedi. La «Tube», come la chiamano qui, ha aggiornato la sua mappa indicando il numero di passi necessari per andare da una stazione all’altra nelle zone centrali. «Siamo abituati a saltare sulla metropolitana per viaggi brevi nel centro di Londra», ha detto il sindaco Sadiq Khan, che il 19 agosto ha inaugurato il servizio notturno della Tube. «La nuova mappa ci incoraggia a camminare, fa bene alla salute e aiuta i negozi».
Per i pendolari che devono muoversi da una parte all’altra di una città molto estesa, di 8 milioni e mezzo di abitanti, la metropolitana è parte della routine quotidiana: bibitone di tè in una mano, smartphone nell’altra, cominciano così la propria giornata, tra i continui richiami degli altoparlanti a «mind the gap». Secondo le stime della società che gestisce i trasporti di Londra, un miliardo e trecentomila persone viaggiano ogni anno tra le 11 linee e 270 stazioni che costituiscono l’intricata rete della metropolitana. Si tratta di un numero destinato a crescere di pari passo con l’aumento di residenti nella capitale: tra 10 anni i viaggiatori saranno un miliardo e settecentomila, a fronte di circa 10 milioni di abitanti. Cifre che hanno fatto scattare l’allarme: parte del sistema, soprattutto nelle zone centrali, potrebbe diventare ingestibile. «Sarà come stare in quattro in una cabina telefonica», ha detto alla stampa inglese un funzionario dei trasporti, Miles Ashley.
A peggiorare le cose c’è il fatto che si tratta di un network ormai datato e difficile da svecchiare. La Tube è la più antica metropolitana del mondo: il primo treno ha viaggiato tra Paddington e Farringdon Street il 10 gennaio del 1863 (oggi sono sei fermate, più di ottomila passi). Un groviglio di tunnel, scale che vanno su e giù, vagoni stretti. Da qui il tentativo delle autorità di alleviare il carico. L’ex sindaco Boris Johnson aveva puntato sulle biciclette, mezzo che sempre più londinesi preferiscono ai treni stracolmi, e Khan ha dato il suo sostegno al progetto di costruire una mega pista ciclabile. Ma molto dipende anche dai piccoli spostamenti. Una mappa della Tube lanciata l’anno scorso calcola i minuti necessari per andare da una stazione e l’altra (otto tra Green Park e Piccadilly; quattro da Leicester Square a Covent Garden; sette da Bond Street a Oxford Circus). Ora le autorità ci riprovano, dimostrando come molte fermate del centro siano a meno di mille passi di distanza, neanche un chilometro. «Spesso le persone si servono della mappa della metropolitana per navigare nella città – dice Ben Plowden, direttore della pianificazione ai trasporti – ma non realizzano quanto vicine siano le stazioni, quanto tempo potrebbero guadagnare e quanta attività fisica potrebbero fare».