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 2016  agosto 24 Mercoledì calendario

I problemi di salute di Hillary e Donald

Il più potente leader del mondo sarà una donna in preda a svenimenti e crisi di spasmi? Oppure un pericoloso paranoico affetto da delirio di onnipotenza? Le malattie segrete dei “due candidati più vecchi della storia”, Hillary Clinton e Donald Trump, sono il nuovo tema che appassiona i fan delle teorie del complotto (e sono sempre tanti). Poiché la dietrologia di destra è la più aggressiva, è toccato a Hillary difendersi per prima. Lo ha fatto con leggerezza e humour, cosa che raramente le riesce. La candidata democratica è andata al talkshow satirico “Jimmy Kimmel Live” e ha allungato i due polsi al conduttore, perché le misurasse il battito cardiaco. «Oddio, ma qua non si sente nulla», ha scherzato Kimmel. Alla prova successiva – quella che mette in difficoltà tante signore in ottima salute – lei è riuscita perfino a svitare il coperchio di un barattolo di sottaceti. Applausi. Poi ha spiegato che la tattica della destra è sempre la stessa: «Diffamate, diffamate in continuazione, qualcosa resterà».
Le voci sulla malattia nascosta di Hillary sono effettivamente un tormentone nelle tv, radio, blog e social media di destra. Tutto comincia da un episodio vero. Dicembre 2012: al termine dei suoi quattro anni da segretario di Stato, Hillary ha uno svenimento e viene ricoverata. All’inizio i repubblicani l’accusano di simulazione, malattia diplomatica, inventata per sottrarsi all’audizione parlamentare sul caso Bengasi (i diplomatici uccisi nella sede libica). Poi i suoi nemici ribaltano tutto, ci ripensano, visto che Hillary potrebbe candidarsi alla Casa Bianca la destra comincia a cavalcare la tesi che lei è molto più malata di quanto faccia credere. Contribuisce Bill Clinton che parla di «sei mesi di rieducazione». Finché i medici chiariscono: sovraffaticamento, più la formazione di un piccolo coagulo di sangue vicino a un orecchio, rapidamente eliminato con farmaci appositi. Ma da allora il tormento sulla malattia occultata non fa che crescere. Lo sguaiato Rudolph Giuliani oggi accusa: «I grandi media ci stanno nascondendo la verità, andate su Internet e cliccate malattia di Hillary, ne vedrete delle belle». Ovviamente: su Internet i complottisti pullulano, nel 2012 abbondavano le “prove” che Obama era musulmano e straniero di nascita.
La sinistra risponde con una tattica più sottile. I giornali non perdono l’occasione per mostrare foto di Trump che addenta enormi hamburger gocciolanti grasso: pessima dieta, soprattutto alla sua età. Inoltre si è aperto un divertente dibattito pubblico fra psichiatri e psicoanalisti, sulla possibilità di diagnosticare “a distanza” (cioè senza visitarlo) le eventuali patologie mentali del tycoon newyorchese. I segnali di una devianza iper-narcistista, la sindrome dell’egomaniaco pericoloso, ci sta tutto. Ha aggiunto la sua voce il ghost-writer che scrisse per lui il best-seller “L’arte degli affari” e oggi confessa al New Yorker che quel libro andrebbe reintitolato “Il Sociopatico”. Trump si è limitato a far rispondere il suo gastroenterologo, che come tutti nel suo clan si è distinto per la piaggieria e l’esagerazione: «Se vince sarà l’individuo più sano mai eletto alla presidenza».
I paragoni storici comunque sono interessanti, perché di leader sani non ce sono mai stati tanti. Un celebre saggio tradotto in Italia nel 1983 col titolo “I malati che ci governano” (di Pierre Accoce e Pierre Rentchnick, edizioni Dedalo) passava in rassegna le patologie di Hitler, Stalin, Mao, Churchill. Per restare ai soli presidenti americani, in un’era di scarsa trasparenza Woodrow Wilson soffrì un ictus che rimase a lungo segreto, Franklin Roosevelt si faceva fotografare solo mentre lo sorreggevano in piedi (la poliomelite gli aveva paralizzato le gambe), John Kennedy si drogava di analgesici per i dolori alla schiena da ferite di guerra, Ronald Reagan probabilmente ebbe i primi segnali di Alzheimer quando ancora era in carica. Oggi gli standard di trasparenza sono molto superiori, però il New York Times osserva che presi assieme Donald e Hillary sono la coppia di candidati più attempata della storia: lui 70 e lei 68 anni. Reagan ebbe la sua nomination a 69 anni ma affrontò rivali più giovani. Dunque, gli interrogativi sulla salute dei due sono più che legittimi. Ma le informazioni scarseggiano o sono lacunose. Hillary ha pubblicato dei bollettini medici piuttosto scarni. Trump, con l’eccezione del ridicolo peana elogiativo del suo medico personale, non ha pubblicato un bel nulla. E continua ad azzannare hamburger in pubblico, vantandosi anche di dormire pochissimo. I malati che ci governano, in questo caso ce li saremo eletti noi, sapendo di non sapere tutta la verità.