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 2016  agosto 23 Martedì calendario

Ieri il vertice tra Renzi, Merkel e Hollande • L’attentatore della festa di nozze in Turchia non era solo • Fermato un baby kamikaze in Iraq • A processo il jihadista che distrusse Timbuctù: «Ho cancellato la Storia, ora vi chiedo perdono» • Il Parlamento di Tobruk sfiducia Serraj • Sarkozy si candida all’Eliseo • L’American Heart Association vieta lo zucchero ai bambini fino ai due anni

 

Vertice 1 Ieri il vertice al largo di Ventotene, sulla portaerei Garibaldi, tra Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel. C’è stata parecchia convergenza sui temi che Renzi aveva posto in agenda: la sicurezza, la crescita, i giovani. I tre leader hanno usato parole quasi identiche, sottolineando la necessità per l’Europa di darsi «un miglior quadro di protezione» attraverso confini più sorvegliati, guardie di frontiera comuni a terra e sulle coste, nuove misure contro la minaccia terroristica, a partire da una maggior condivisione delle informazioni e collaborazione fra le intelligence. Secondo Matteo Renzi, l’Unione europea «non è finita dopo la Brexit». Renzi, Hollande e Merkel sono d’accordo anche sulle misure per la crescita e i giovani: investimenti di qualità nei settori d’avanguardia per creare nuovi posti di lavoro, ampliamento del piano Juncker, estensione del programma Erasmus, più risorse da destinare alla cultura. Infine i migranti, dove Germania, Francia e Italia accettano il principio che il dovere europeo dell’accoglienza verso chi fugge dalle guerre e dalle dittature debba accompagnarsi a una maggiore presenza dell’Unione nei Paesi dove originano i flussi, per dar loro prospettive di sviluppo. Merkel ha citato ad esempio gli accordi con il Mali e il Niger, ma ha anche ricordato che senza la collaborazione con la Turchia non sarà possibile combattere gli scafisti (Valentino, Cds).

Vertice 2 «[...] dietro la facciata dei buoni propositi, dal vertice di Ventotene non poteva uscire e non è uscito nulla di concreto. Di più, tra le righe delle dichiarazioni ufficiali, è stato possibile cogliere in filigrana le differenze quasi teologiche che continuano a dividere i tre Paesi. Così, quando un collega tedesco ha chiesto alla Cancelliera se fosse o meno disposta a concedere quella flessibilità, che Matteo Renzi e François Hollande rivendicano per i loro Paesi, la Cancelliera non poteva essere più chiara: “Credo che il Patto di stabilità abbia molti punti di flessibilità, ma spetta alla Commissione confrontarsi con gli Stati membri”. Come dire, niente eccezioni oltre quelle previste e già concesse. In ogni caso, ha precisato, “noi vogliamo che Italia, Francia e Germania possano crescere, in modo da creare posti di lavoro e questo significa creare delle condizioni per favorire gli investimenti privati”. Un modo elegante per dire che bisogna continuare le riforme e non mollare sull’austerità» (Valentino, Cds).

Gaziantep 1 Il presidente Erdogan aveva detto che sabato scorso, a farsi esplodere a una festa di nozze a Gaziantep, in Turchia, era stato un bambino kamikaze tra i 12 e i 14 anni. Versione che però ieri è stata smentita dal premier Binali Yildirim: «Non sappiamo se sia un adulto o un bambino». Quel che è quasi certo è che l’attentatore suicida non è arrivato sul luogo dell’attacco da solo. Era accompagnato da due uomini, che dopo averlo lasciato lì, se ne sono andati, azionando la cintura esplosiva a distanza. A dirlo, secondo alcuni media locali, fra cui Cnn Türk, ci sarebbe un video ripreso dalle telecamere di sicurezza e che ora è nelle mani degli inquirenti. Sempre Cnn Türk ha scritto che l’età dell’attentatore potrebbe aggirarsi intorno ai 16-17 anni (Serafini, Cds; Ottaviani, Sta).

Gaziantep 2 Fino a questo momento è stato possibile riconoscere solo 43 delle 54 vittime. Di queste, 26 sono sotto i 15 anni di età (Ottaviani, Sta).

Iraq A Kirkuk in Iraq la polizia ha fermato un adolescente prima che si facesse saltare o che qualcuno attivasse l’innesco. A nascondere la cintura esplosiva, una maglietta con i colori del Barcellona e il numero 10, quello di Leo Messi. «Ha raccontato di essere stato rapito da due uomini con il volto coperto che gli hanno piazzato addosso la carica», dirà poche ore dopo Chato Fadhil Humadi, ufficiale dei servizi di Kirkuk (Serafini, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Bambole Nelle scuole del cosiddetto Stato Islamico per insegnare a contare si usano domande come «Se lo Stato Islamico ha 275.220 eroi in battaglia e gli infedeli ne hanno 356.230 chi ne ha di più?». Nei campi di addestramento alle giovani reclute vengono fornite bambole per esercitarsi nelle decapitazioni (ibidem).

Timbuctù Ahmed al Faqi al Mahdi, un Tuareg del nord del Mali, uno dei capi del movimento fondamentalista islamico Ansar Dine, nel giugno-luglio 2012 fece distruggere dai suoi miliziani nove antichi mausolei e una storica moschea di Timbuctù, tutti monumenti considerati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Ieri, quando chiamato alla sbarra davanti al Tribunale penale internazionale dell’Aia, Mahdi si è dichiarato colpevole ed anche profondamente pentito di quello che aveva fatto 4 anni prima e che il diritto internazionale considera crimini contro l’umanità. Ecco le parole dell’accusato: «Sono davvero pentito, sono davvero pieno di rimorso e mi rammarico di tutto il danno che le mie azioni hanno causato». E ancora: «Vorrei dare un consiglio a tutti i musulmani del mondo: non vi lasciate coinvolgere in azioni come quelle che ho compiuto, perché non ne verrà alcun bene per l’umanità». Secondo gli esperti del Codice di procedura del Tribunale, la dichiarazione di colpevolezza dovrebbe portare a una rapida conclusione del dibattimento, forse già entro la settimana. La pena massima prevista è di 30 anni (Veronese, Rep).

Libia Dopo otto mesi di silenzio, il Parlamento di Tobruk si è riunito ieri per votare una mozione di sfiducia mirata a delegittimare il premier Fayez al Serraj e il suo gabinetto di «Accordo Nazionale». Serraj, l’uomo scelto delle Nazioni Unite, con l’Italia in testa, che avrebbe dovuto lavorare per l’unità nazionale e portare una ventata di stabilità nella Libia divisa da milizie in guerra, lotte tribali e ingerenze straniere si trova al momento a Tunisi assieme ad alcuni dei suoi 17 ministri, formalmente per incontri di routine, ma in realtà per motivi di sicurezza personale acuiti adesso dalla nuova crisi politica. Conseguenza immediata è che si consolida la figura del generale Khalifa Haftar, ministro della Difesa a Tobruk, uomo forte della Cirenaica sostenuto apertamente dall’Egitto del presidente Al Sisi. Non a caso ieri dal Cairo è giunta subito una dichiarazione di plauso alla mossa del Parlamento. Si apre un futuro incerto. I centri urbani sulla costa della Tripolitania sono invasi di migranti disperati e pronti a tutto pur di imbarcarsi sui navigli dei trafficanti di esseri umani verso l’Italia. Impera la realtà di tribù e città-Stato per lo più in lotta tra loro (Cremonesi, Cds).

Sarkozy Nicolas Sarkozy ieri ha fatto sapere via twitter che sarà candidato alle primarie del centro-destra il prossimo novembre. Le presidenziali sono previste tra otto mesi (Martinelli, Sta).

Zucchero 1 Ai genitori si consiglia di non dare zucchero ai bambini. Il bando è totale fino ai due anni di età. Vietati dolci e bibite gasate. Frutta e latte, dove gli zuccheri sono presenti naturalmente, sono invece esclusi dal bando. Anche dopo, fino a 18 anni, non bisognerebbe superare i 25 grammi di zucchero al giorno: 6 cucchiaini scarsi.  La direttiva arriva dall’American Heart Association, secondo la quale non è mai troppo presto per iniziare a combattere i chili di troppo, con i rischi correlati di ammalarsi di diabete, veder proliferare i grassi nel sangue e — da grandi — compromettere la salute di arterie e cuore (Dusi, Rep).

Zucchero 2 L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’anno scorso aveva rivisto le sue linee guida, raccomandando agli adulti di non superare i 50 grammi (10 cucchiaini da tè) al giorno. Subito è stata imitata dalla Food and Drug Administration americana, che ha sforbiciato anche le sue indicazioni. La scorsa settimana, infine, la Gran Bretagna ha introdotto una tassa sulle bibite zuccherate, che entrerà in vigore nel 2018 con la promessa che gli introiti saranno usati per costruire strutture sportive o promuovere stili di vita salutari. Prima di Londra, anche Messico, Francia, Belgio e paesi scandinavi avevano intrapreso la strada fiscale per ridurre il consumo di dolci. In Italia la proposta fu sollevata nel 2012, ma senza approdare a nulla (ibidem).

Zucchero 3
Una bibita in lattina contiene anche nove cucchiaini di zucchero, fino a un paio si possono nascondere nello yogurt, circa quattro nei cereali della colazione (ibidem).

(a cura di Roberta Mercuri)