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 2016  agosto 22 Lunedì calendario

In Serbia vogliono fare un monumento a Milosevic. Polemiche

BERLINO. Un monumento a Slobodan Milosevic. Ecco la proposta che agita e spacca la Serbia, proprio mentre, sedici anni dopo la fine delle guerre, il giovane premier europeista Aleksandar Vucic vuole dire addio al passato nazionalista e punta all’ingresso nella Ue. Un monumento eretto in onore di Milosevic, è molto più che un’idea. Proposta dai gruppi ultra-nazionalisti, è stata raccolta e fatta propria dal consiglio comunale di Prokuplje, cittadina di 30mila abitanti nel sud del Paese. Proprio in quella zona della Serbia, a ridosso del Kosovo, dove più forti sono le pulsioni nostalgiche verso la “Grande Serbia” che animò conflitti, macerie e devastazioni. Un segnale di riabilitazione per l’allora uomo forte serbo, che reagì alle secessioni delle repubbliche jugoslave con guerre, stupri etnici e massacri: Milosevic fu fermato solo dall’intervento militare della Nato e poi dalla rivoluzione di Belgrado. Così i fantasmi del passato tornano, anche nei Balcani.
Perché la proposta del monumento è stata appoggiata anche da Ivica Dacic, vicepremier e leader dell’Sps, il Partito socialista serbo di cui fa parte anche il sindaco di Prokuplje. Quindi segnali favorevoli ad alto livello. Tanto che lo stesso capo dello Stato, Tomislav Nikolic, che costituzionalmente dovrebbe seguire la strategia europeista del premier Aleksandar Vucic, non ha sconfessato l’idea di onorare “Slobo”, come i suoi seguaci lo chiamavano. Anzi. «Sono combattuto tra le due scelte, favorevole o contrario a un monumento di Milosevic», ha detto il presidente, citato da B92, la radio indipendente di Belgrado che proprio nel periodo del regime di Milosevic divenne la voce del dissenso e punto di riferimento informativo durante le manifestazioni che nell’ottobre del 2000 portarono alla caduta di “Slobo”. «Nessuno ha chiesto il mio parere», ha aggiunto il capo dello Stato, «e se una città vuol erigere un monumento non è nei miei poteri istituzionali approvarlo o impedirlo. Sono diviso e combattuto sull’idea, come tutta la Serbia; perché se un monumento si farà, dovrà unire la Serbia, non dividerla. È chi condanna tutto della nostra storia a non volere quel monumento». Ma l’idea di Prokuplje di onorare il leader serbo, morto in carcere all’Aja nel 2006 prima che si concludesse il processo intentato nei suoi confronti per crimini contro l’umanità (stragi e operazioni di pulizia etnica dell’esercito jugoslavo in Croazia, Bosnia, Erzegovina e Kosovo) nasce proprio in seguito alle voci diffuse in questi giorni secondo cui la Corte penale internazionale non avrebbe mai davvero provato le responsabilità dirette di “Slobo”.
«Attenzione», dicono fonti del tribunale dell’Aja, «è vero che le sue responsabilità personali nelle stragi non sono ancora state del tutto chiarite, perché non s’indagò più dopo la sua morte, ma questo non significa che potesse ottenere l’assoluzione». Eppure, per i nazionalisti, ma anche per alcuni dei nostalgici di quello che era il più forte e stabile Stato balcanico, e per un Paese che soffre ancora delle conseguenze e dei danni di guerra, “Slobo” rimane comunque un eroe.
L’opposizione (Partito liberaldemocratico serbo) protesta. «Milosevic si costruì monumenti da solo: nel fango a Fruska Gora dove l’oppositore Ivan Stambolic, ucciso per suo ordine, fu gettato, così come nelle città bombardate, nelle fosse comuni in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo».
La controversia sul monumento di “Slobo” minaccia così di riaccendere umori antiserbi nel resto dei Balcani. E non aiuta il premier Vucic, che in stretti rapporti con Roma e Berlino invita costantemente alla costruzione di «una Serbia del futuro, libera dai deliri nazionalisti del passato».
Proprio nelle settimane scorse, Vucic aveva ottenuto piccoli ma significativi successi a livello politico e diplomatico: con la visita del vicepresidente americano Biden, massimo ospite americano mai ricevuto a Belgrado dalla fine delle guerre e la recente riapertura dei voli che collegano Belgrado e New York di Air Serbia.
Il possibile monumento a Milosevic sembra invece voler riportare Belgrado a un tragico passato.