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 2016  agosto 22 Lunedì calendario

Più sauditi e indiani, meno cinesi: come cambiano i turisti in Italia

Gli statunitensi sono una certezza. Gli australiani – nonostante le distanze e l’assenza di voli diretti – aumentano. I messicani (ri)scoprono la Penisola. Gli indiani iniziano a non essere più una novità. Mentre cinesi e giapponesi preferiscono restare a casa o muoversi altrove. Ma i veri protagonisti del turismo in Italia per l’estate 2016 sono loro: i sauditi. Arrivati in massa già a giugno. Sempre più presenti a luglio, in particolare a Milano e nel Nord Italia. E una conferma per il mese di agosto: saranno il 68% in più rispetto allo stesso mese del 2015.
A certificare la tendenza è un dossier che ForwardKeys (una delle società internazionali di analisi dei flussi turistici) ha realizzato per il Corriere della Sera prendendo in considerazioni i viaggiatori «long haul», cioè quelli che volano da altri continenti e che hanno una capacità di spesa maggiore. I dati sono stati raccolti attraverso più di 200 mila agenzie di viaggio in tutto il mondo e attraverso l’analisi di circa 14 milioni di prenotazioni effettuate ogni giorno. 
Dicono, quei dati, che dal 1° giugno al 31 luglio 2016 gli arrivi «long haul» in Italia – cioè le persone che hanno effettivamente messo piede qui – sono stati il 2,4% in meno rispetto allo stesso bimestre dell’anno passato. In calo, nettissimo, cinesi, giapponesi e abitanti di Hong Kong. Segno meno anche per i brasiliani, per i quali pesa la crisi economica. Sono sbarcati invece più americani, argentini, messicani e australiani. Se si vanno a vedere le prenotazioni (di persone che dormiranno almeno una notte in un hotel italiano) per questo mese di agosto gli arrivi sono previsti con segno meno (-4%). «La diminuzione va però contestualizzata», chiarisce Laurens van den Oever, Chief marketing officer di ForwardKeys. «L’estate scorsa c’è stato il boom di visitatori grazie a Expo di Milano, quest’anno non c’è alcun grande evento». Rispetto al periodo giugno-agosto 2014 i dati del trimestre di quest’anno sono in aumento.
Una diminuzione che non riguarda i sauditi che hanno eletto l’Italia a loro destinazione per il 2016. «Nonostante gli attacchi a Parigi, Bruxelles e Nizza gli arabi si sentono sicuri in Italia, pensano sia una meta non a rischio», spiegano da Riad e da Dubai, l’hub dove è transitato il maggior numero di viaggiatori sauditi con destinazione Roma, Milano e Venezia. Tanti anche gli indiani – che registrano un +16% nelle prenotazioni per agosto – e i messicani che segnano +10% rispetto allo stesso mese del 2015. In lieve aumento i canadesi (+2%), mentre gli statunitensi (-3%) «hanno scelto di dedicarsi soprattutto all’Europa dell’Est», rivela ForwardKeys. E il turismo cinese? «Il flusso è negativo soprattutto per il cambio sfavorevole dello yuan, la moneta locale: è diventato più costoso muoversi verso l’Europa», spiega Zhang Bin, analista di Sinolink Securities. «Poi c’è la paura generata dagli attacchi terroristici nel Vecchio Continente», continua Bin. 
In generale per ForwardKeys questa è l’estate della Polonia e della Russia, dell’Irlanda, della Spagna e dei Paesi scandinavi. Per Turchia, Belgio e Francia è una stagione da dimenticare.