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 2016  agosto 04 Giovedì calendario

Lavori in corso per Cristina Comencini (con la coppia Cortellesi-Ramazzotti)

I lavori in corso non finiscono mai per Cristina Comencini. Il suo studio, in una strada piena di oleandri in fiore del romano quartiere Salario, è un cantiere perenne. Le sceneggiature per i film si sovrappongono ai fogli sparsi delle commedie, gli appunti per la regia cinematografica a quelli per il teatro, mentre sul divano, con il computer sulle ginocchia, la figlia del grande maestro della cinepresa Luigi, scrive e riscrive. E il gatto siamese, nevrotizzato da tutto questo lavorìo, scruta di soppiatto.
Caso rarissimo nel panorama culturale italiano, la Comencini è una e trina, ovvero è narratrice-drammaturga-regista. Nonché leader carismatico del movimento femminile «Se non ora quando?» («ma io mi considero soprattutto una scrittrice. Per me tutto parte dalla scrittura, anche se film, teatro e libro sono un’attività collettiva mentre la letteratura è un esercizio compiuto in solitudine»). E gestisce e si applica in contemporanea a più tavoli. È appena rientrata dal tour di presentazione dell’ultimo romanzo, Essere vivi (Einaudi) e ha messo la parola fine alla sua creatura in dirittura di arrivo nell’autunno: Qualcosa di nuovo, la pellicola che sarà nelle sale italiane dal 13 ottobre e che ha come protagonista una strana coppia in gonnella, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti.
A tutto campo
Ha anche terminato Tempi nuovi, un’opera che sarà sui palcoscenici della penisola a partire dall’estate 2017. Cinema, libri, spettacoli teatrali: protagonista a tutto campo di queste ultime opere è il mondo femminile: come cambia e come si trasforma? «Non è un caso che, sia nel titolo del film che della pièce, compaia proprio lo stesso termine ‘nuovo’: le donne di questi ultimissimi anni non sono più quelle della fine del secolo scorso. Stanno affrontando una fase di grandi ripensamenti», osserva la scrittrice-cineasta. «Nel film racconto le peripezie di uno strano binomio, Cortellesi-Ramazzotti, messo alla prova da un giovane che ha la metà dei loro anni. Paola è una cantante jazz – una rivelazione con la sua voce sorprendente e calda – ed è anche l’amica saggia che, dopo una delusione d’amore, ha appeso al chiodo l’eros e i sentimenti. Micaela, invece, è una pantera del sabato sera, quando, libera dei bambini, affidati al padre da cui è separata, si muove a caccia di distrazioni hot. Bellissima e libidinosa, finisce in un mare di guai mentre arriva in suo soccorso la fedele Cortellesi».
A far vacillare le splendide ex fanciulle nelle loro certezze è il bel tenebroso Eduardo Valdarnini, che in una commedia degli equivoci per il grande schermo, insegna a entrambe i risvolti sconosciuti dell’eros. E le ex ragazze, che non disdegnano i piaceri sotto le lenzuola, cadono in una specie di trappola. Stiamo assistendo alla rivincita del maschio? In questo caso pure giovane e seducente? «Sono sempre stata convinta che l’uomo rappresenti un momento di equilibrio nella vita femminile», riflette la scrittrice. «Anche per motivi personali: sono vissuta in una famiglia di donne – eravamo quattro sorelle, Francesca, Paola, Eleonora ed io, e mia madre. Mio padre Luigi, nonostante il suo lavoro di regista era sempre molto presente, era il nostro riferimento». Un centro di gravità permanente? «La figura maschile è un’ancora di salvezza nell’universo delle donne, spesso chiuso e autoreferenziale. Ho cercato di raccontarlo, per esempio, nel romanzo Essere vivi, dove persino il folle e stravagante Daniele riesce a ridare un senso alla vita di Caterina alle prese con il suo crudele passato. Adesso le donne hanno riscoperto l’importanza degli uomini nella loro vita ma non vogliono certo rinunciare al proprio posto nella società, nel lavoro».
Ieri e oggi
Queste esigenze un tempo si riassumevano in uno slogan: autonomia e indipendenza. E oggi? «In passato ci si giocava il tutto per tutto e magari si finiva per rimanere single. Ma ora le donne stimano che la libertà non debba essere pagata con la solitudine. A volte, proprio per colmare vuoti e solitudine, il gentil sesso si dedica agli incontri erotici. Che peraltro, come accade per le protagoniste del film, vengono anche parecchio apprezzati. Ritenendo che possano pure favorire la comunicazione, il dialogo. Non è detto. Anzi, al fondo, c’è un ulteriore motivo di distanza: le donne di frequente hanno paura di non trovare maschi alla loro altezza. Questi ultimi, a loro volta, temono la forza, l’energia femminile e contemporaneamente ne sono attratti».
Come nel titolo del film, anche nell’opera teatrale, interpretata da Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari, torna il termine «nuovo». È una sua ossessione? «In Tempi nuovi ho cercato di descrivere quello che sta accadendo non solo tra le coppie ma anche all’interno della famiglia. Dove assistiamo a varie rivoluzioni, da quelle portate dall’informatica al rovesciamento dei ruoli familiari. Fantastichini, ad esempio, nella pièce è un dotto studioso di storia sepolto dai libri, è un monumento alla conoscenza ma è incapace di gestire la nuova realtà virtuale. Molto più sveglia e in grado di adattarsi è sua moglie, la Ferrari, una giornalista che si è riqualificata diventando un’esperta di on line. Gli adulti, è questo un altro aspetto dei nuovi rapporti all’interno della famiglia, si trovano così a fare i conti con diciassettenni e ventenni che ne sanno più di loro».
La gioventù insegna
I più giovani, dunque, non solo ne sanno di più ma sono anche i più saggi? «Il ventenne che corteggia Paola e Micaela mette le signore di fronte alle loro velleità. E le bacchetta: ‘Passate la seconda metà della vita a disfare quello che avete costruito nella prima metà’. E loro capiscono che devono abbandonare i paraocchi e lasciarsi andare a legami intensi che però si possano sciogliere senza troppi drammi né tensioni». Nel suo cantiere, insomma, sempre in ebollizione, le esperienze sono tante: quali le nuove avventure, i nuovi territori su cui indagare? «Il mondo dei giovani. Hanno molto da insegnarci e ci fanno capire che oggi esistono modi inconsueti di stare insieme».