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 2016  agosto 04 Giovedì calendario

I giapponesi non fanno più sesso. Colpa del web

Poveri millennials, come vengono chiamati dai sociologi i nati dagli anni ’90 fino al 2001: i loro genitori a vent’anni sperimentavano la congiunzione carnale, loro, alla stessa età, sono ancora fermi alla connessione WiFi. «L’unico modo di liberarsi da una tentazione è cedervi», consiglia Lord Henry nel Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Ma se la tentazione è digitale, ecco che la trasgressione viene soddisfatta nel chiuso della propria cameretta, davanti a uno schermo che mostra evoluzioni sessuali di ogni genere e anche qualcuna di più. La triste sorte dei ventenni contemporanei, in materia di sessualità (reale, non virtuale, che quanto a quest’ultima sono più dissoluti di Caligola e Messalina) è certificata dall’immancabile studio sfornato dalle università americane. La ricerca, su un campione di circa 27mila ragazzi tra i 20 e i 24 anni, ha rilevato che il 15 percento non ha ancora trovato un partner sessuale, e dunque, è casto o ricorre al fai da te. La percentuale è più del doppio dello stesso sondaggio ma riferito alla generazione che aveva vent’anni negli anni 60: allora, i vergini erano solo il 6%. Dati che smentiscono uno dei luoghi comuni che hanno accompagnato l’avvento di Internet, e cioè che mettendo insieme social network, pornografia online alla portata di tutti, esibizionismo in rete con foto, video, selfies, ne sarebbe derivata un’orgia giovanile planetaria.
Le botte ormonali dei vent’anni, combinate con l’illimitato potere della rete, avrebbero portato le nuove generazioni a accoppiarsi come non ci fosse un domani. E invece arretrano, intimiditi, di fronte ai partner in carne e ossa, spaventosi perché non addomesticabili e profilati come quelli dei siti porno o di incontri. Cedono bensì a tutte le tentazioni, figli (e nipoti) come sono della liberazione sessuale e dei costumi, ma solo in forma mediata, irreale. Si accontentano di soddisfare gli impulsi, ma non si arrischiano a entrare in comunicazione con un corpo reale, che presenta esigenze e richieste ben più profonde e impegnative che non quelle di un surrogato pornografico. Un dato preoccupante è che l’inattività sessuale è più marcata nelle ragazze che nei ragazzi. Da che mondo è mondo, le femmine sono sempre state più sveglie, dal punto di vista erotico. Maturano prima, hanno un rapporto col proprio corpo assai più consapevole e spregiudicato e in generale sono loro, e tuttavia abilissime a celarlo, a condurre il gioco quando i piaceri sessuali scendono in campo. Se restano in panchina anche le ragazze, siamo nei guai, perché privi della seduzione femminile, del loro incoraggiamento, delle loro provocazioni, i maschi saranno sempre più felici da un lato di attaccarsi morbosamente, com’è nostra specialità, alla mamma, per poi «tradirla» chiusi nella cameretta con estenuanti maratone cinepornografiche online.
Un altro elemento che può spiegare questi dati inattesi è che, sempre di più, le generazioni in età fertile pensano a se stesse ancora come adolescenti, o semplicemente non contemplano l’orizzonte della maternità o paternità, e l’associazione inevitabile tra il coito e la generazione di una nuova vita li atterrisce. Non solo per motivi di immaturità psicologica e sentimentale, ma anche per evidenti carenze materiali: chi ha vent’anni oggi, in media, se lo può scordare di mantenere un figlio, e chi cede, come raccomandava il personaggio di Wilde, alla tentazione di mettere al mondo un bambino, o addirittura due o tre, è giudicato dai coetanei come una specie di pazzo irresponsabile, o se va bene, di egoista. Per finire una curiosità: in un recente documentario passato alla tv spagnola, si dice che in Giappone il 70% della popolazione non pratica sesso. Ci si fidanza, ci si sposa, si sviluppa magari grande sintonia affettiva e mentale, ma quanto ai corpi, ognuno per sé. Considerata la forte penetrazione nella società giapponese della tecnologia – che è l’unica cosa che laggiù evidentemente ancora osa penetrare – può darsi che lì, gli effetti dell’alienazione virtuale siano ancora più potenti.