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 2016  luglio 24 Domenica calendario

Trecento euro al giorno per andare in spiaggia. Ecco la lista degli stabilimenti più cari d’Italia

Capanne con copertura in paglia per regalarsi orizzonti – e selfie – esotici. Cassapanche per risparmiare la fatica di portare una sacca. Camerieri tra gli ombrelloni. E, perfino, casseforti per proteggere contanti, carte di credito e preziosi, quando si nuota. Tutto per qualche centinaio di euro. Al giorno. Il mare salato non è certo una novità, ma ora ad esserlo sono anche le spiagge.
A fare la differenza non sono tanto, o comunque non solo, le acque cristalline, bensì i servizi lusso, rivolti a una clientela danarosa, che non ha paura di spendere, tantomeno bisogno di tenere d’occhio i conti. A stilare la classifica dei dieci indirizzi più costosi è il Codacons. «Sono lidi esclusivi – spiega il presidente Carlo Rienzi – che offrono servizi spesso di lusso, non alla portata di tutte le tasche. Nel corso degli anni gli stabilimenti si sono evoluti e accanto a wi-fi in spiaggia, possibilità di ricaricare il cellulare presso l’ombrellone, camerieri in battigia hanno introdotto soluzioni sempre più innovative».
IL LIDO AL TOPÈ Venezia, con lo storico Des Bains, la regina dei listini: per una capanna in posizione centrale con un lettino, due sdraio, quattro sedie, un tavolino e tre teli da mare si possono spendere fino a 355 euro al giorno. Una cifra non da poco che mette in conto forse pure la storia del lido divenuto icona novecentesca, grazie a Thomas Mann, che ne La morte a Venezia citò la «servizievole premura» della struttura e le bellezze del luogo, inclusa «la spiaggia pomeridiana, quasi spopolata».
Al secondo posto spicca Forte dei Marmi, dove una tenda con extension per quattro persone con cassaforte, tavolo con quattro sedie, cassapanca, due sdraio e due lettini, tutti con telo, e quattro teli cortesia, costa 290 euro. Il conto per l’intera stagione, nel primo settore, il più ambito, all’Augustus è di 19.850 euro. Si spendono poi 250 euro al giorno sia a Marina di Pietrasanta – tenda, due lettini, due sdraio, una sedia, un tavolino – sia a Porto Cervo, che a ombrellone e due lettini aggiunge doccia, spogliatoi, uso piscine e parcheggio privato.
A Lerici, ombrellone e lettino o più comodo pomodone, con telo, sono a 65 euro a persona, fino a un massimo di quattro che, in gruppo, arrivano a 230 euro. Si pagano 120 euro all’Argentario, per una tenda con quattro lettini, sedia, cassapanca e teli, e pure in Costa Smeralda, con ombrellone, due lettini, due teli e il benvenuto di due bottiglie d’acqua. Chiude la top ten, il Salento: 100 euro per una cabana con due lettini, chi non è ospite della struttura deve aggiungere 35 euro di ingresso. 
PREZZI IN CRESCITAInsomma, andare al mare costa molto. Anzi, spesso, di più. Basta confrontare i dati con quelli di un’inchiesta AdnKronos del 2014 per rendersi conto del trend. Secondo i prezzi raccolti due anni fa, a Venezia, al Des Bains, si pagavano 205 euro per un tucul in prima fila. All’Excelsior si poteva salire fino a 245 euro. In Salento la cabana costava 90 euro. A Porto Cervo, il pacchetto attuale 240. Pressoché stazionari gli altri. Le offerte tradizionali non mancano, ovviamente, e neppure le sorprese. Tra i lidi base più cari per il Codacons, Capalbio – 50 euro al giorno per due lettini e ombrellone – e Capri, con 28 al giorno per un lettino. «Ci dev’essere qualcosa di stranamente sacro nel sale – diceva Kahlil Gibran – Lo ritroviamo nelle nostre lacrime e nel mare». Ora anche in spiaggia.