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 2016  luglio 24 Domenica calendario

Valentina Diouf è stata esclusa da Rio con un sms: «Bonitta non ha nemmeno avuto il coraggio di guardarmi in faccia»

Delusa, affranta. In cinque giorni è passata dalla gioia per aver strappato il biglietto per i Giochi di Rio alla consapevolezza di aver perso il volo sulla porta del gate. A soli 5 giorni dalla partenza prevista, per la selezione femminile, per il 27 luglio. «Il 18 luglio (lunedì, ndr), quando il Coni ha ufficializzato i nomi della spedizione azzurra, Bonitta aveva comunicato al gruppo il nome delle 12 che avrebbe dato per Rio. Ero sollevata per questo».
Ma si sapeva che questa non era la vera deadline.
«Sì certo, ci ha detto come questo elenco potesse ancora cambiare fino al 3 agosto (il termine stabilito dall’Fivb, ndr) ma che comunque saremmo partite così. Non sapevo assolutamente che c’era ancora qualche dubbio o qualche ballottaggio».
E invece?
«Venerdì mattina a Cavalese al termine del raduno ci ha detto che a Roma avrebbe portato solo 12 giocatrici e non più 14 e che c’era la possibilità che Gennari potesse entrare nelle 12. Per questo si prendeva una notte per decidere se cambiare le convocazioni e chi eventualmente lasciare a casa».
Ieri mattina l’amaro risveglio…
«Con un sms. Alla mattina alle 8.30. Ha distrutto il grande sogno di una persona che fa sport, il sogno di una vita con un messaggio. Non ha avuto il coraggio di dirmelo di persona. Perché, ci tengo a sottolineare questa cosa, l’ho richiamato poi io per dirgli quello che pensavo e per avere qualche spiegazione in più sulla scelta fatta e sulle modalità».
Scelta tecnica?
«A quanto pare. Che si può condividere o meno. Ma quello che proprio mi ha fatto male è il modo con il quale sono stata lasciata a casa dai Giochi di Rio. Un c.t., un allenatore, ha il dovere per il ruolo che ricopre di scegliere chi gli pare per il bene della squadra. È ovvio che non farà contenti tutti. Ma c’è modo e modo per comunicare alla diretta interessata la scelta».
Un’esclusione che segue quella di maggio, per il preolimpico mondiale, quando alla vigilia del torneo fu lasciata fuori e tornò da Tokyo.
«In Giappone la scelta mi è stata comunicata in una stanza da Bonitta con il suo secondo Fabio Soli, il team manager Marco Miotti e il dirigente federale Libenzio Conti. Senza darmi modo di rispondere. L’unico che mi ha confortato è stato Conti».
Nel 2014 è stata il simbolo del Mondiale italiano chiuso al 4° posto. Sembrava il pilastro imprescindibile per l’Italia del futuro, quella che guardava ai Giochi di Rio.
«Alla fine di quell’esaltante esperienza sembravo dio».
E invece?
«A gennaio, al preolimpico europeo in Turchia, ero titolare. Lo abbiamo chiuso al 3° posto garantendoci la possibilità di giocarci i Giochi al cancello successivo, l’ultimo preolimpico. Quattro mesi dopo, a Tokyo sono stata esclusa quando già ero in Giappone. Ma a Rio, dopo la comunicazione al Coni del 18 luglio pensavo di esserci. E invece rimango a casa».
Le compagne ti sono state vicine?
«Sì, ma soprattutto altri amici sportivi».
Qualcuno in particolare?
«Sono amica di Tamberi e ci siamo fatti forza in questo periodo difficile. Lui mi ha confortato dopo l’esclusione di Tokyo invitandomi a non mollare e giocarmi al meglio le chance olimpiche, io a mia volta gli sono stata vicino dopo l’infortunio di Montecarlo che gli ha precluso l’esperienza di Rio. E mi aveva chiesto di vivere questo sogno anche per lui. Invece entrambi non saremo ai Giochi».
Ma guarderete fiduciosi a Tokyo 2020?
«Commissario tecnico permettendo. Di certo non sarà più Bonitta (il c.t. dopo Rio lascerà la Nazionale per intraprendere l’esperienza come dirigente a Ravenna, ndr), vedremo chi ci sarà e che scelte farà».
Alla luce di queste delusioni personali, andrà a riguardarsi il suo libro «Quando sarai grande»?
«Lo riguarderò e mi ricorderò tutto quello che ho passato in questi mesi ripromettendomi che il male gratuito che mi è stato fatto sarà un incentivo in più per riscattarmi e tornare più forte».
Riscatto che parte da Busto Arsizio. Per lei un ritorno.
«Mi affido totalmente a loro perché ho grande voglia di riscattarmi e sono convinta di essere nel posto giusto per farlo. Avrò come guida Mencarelli, l’allenatore chi mi ha insegnato tutto».
Guarderà le compagne a Rio?
«Credo di no perché mi fa molto male quello che è successo».
Adesso è il momento di rialzarsi, forte anche del sostegno dei tanti tifosi che ha ringraziato sui social.
«Tra due o tre giorni prenderò il lato positivo di questa esperienza, della batosta che ho preso. Apprezzerò chi mi è stato vicino. Adesso non sono in condizione di farlo. Vorrei solo trovare il modo di scaricare questa rabbia».