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 2016  luglio 22 Venerdì calendario

Dieci jihadisti preparavano un attacco a Rio

Il Brasile scopre il terrorismo. Dieci persone sono state arrestate dalla polizia federale perché sospettate di voler realizzare un attentato terrorista nel corso delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, in programma dal 5 al 21 agosto. L’operazione, ribattezzata «Hashtag» e iniziata ad aprile 2016, è stata condotta contro un gruppo autoproclamatosi I difensori della Sharia, che negli ultimi mesi è entrato in contatto con esponenti dello Stato Islamico, giurandogli fedeltà.
LEGGE ANTITERRORISMO
«Si tratta dell’unico caso in cui abbiamo potuto utilizzare la legge antiterrorismo, è la prima cellula terroristica individuata sul territorio nazionale. Questo caso – ha spiegato Alexandre de Moraes, ministro della Giustizia brasiliana – è differente dai precedenti perché sono stati riscontrati dei contatti effettivi con lo Stato Islamico». Nel corso di una conferenza stampa convocata per l’occasione, le autorità hanno spiegato i metodi e le intenzioni del gruppo. Alcuni membri sono stati battezzati dal gruppo terrorista, «attraverso la recitazione di un messaggio standard tramite chat internet».
Le interazioni con l’ISIS si sono limitate al web, ma uno degli integranti aveva manifestato il desiderio di viaggiare all’estero per poter avere contatti personali con i responsabili. Il presunto terrorista avrebbe poi rinunciato per mancanza di disponibilità economica. La cellula, per stessa definizione del Ministro, «aveva un natura amatoriale» e «non possedeva alcun tipo di organizzazione». Nonostante ciò, i membri avevano cominciato a muoversi dal punto di vista pratico, consentendo così alla divisione antiterrorismo di poterli inquadrare nella legge entrata in vigore il 16 marzo scorso.
L’ADDESTRAMENTO
Il gruppo aveva iniziato una serie di addestramenti in arti marziali, oltre alla pratica con armi da fuoco. Uno dei messaggi che ha consentito l’arresto è relativo proprio al tentato acquisto di un fucile AK-47 presso un attività clandestina on line paraguaiana. I dieci partecipanti della cellula, secondo De Moraes, «non si conoscevano tra di loro, ma si tenevano in contatto tramite Telegram e What’s app». I recenti attacchi rivendicati dallo Stato Islamico – specialmente quello di Orlando, in cui sono state uccise 50 persone all’interno di un locale gay – sono stati celebrati dai presunti terroristi brasiliani. «Lo scambio di messaggi mostra il degrado morale e la preparazione per realizzare atti simili», ha confermato il Ministro. I servizi hanno tracciato i movimenti dell’organizzazione in dieci stati differenti del Brasile. L’identità dei sospetti – fermati con un mandato provvisorio di 30 giorni, ma rinnovabile – non è stata comunicata, anche se è possibile tracciare un profilo comune: si tratta di maggiorenni brasiliani con un solo minorenne attivo nelle conversazioni. I dieci si sarebbero convertiti recentemente e, dopo essersi frustrati per il tono pacifico delle moschee brasiliane, avrebbero estremizzato le loro posizioni tramite il web. L’intenzione era quella di colpire durante le Olimpiadi per la presenza delle delegazioni straniere. La polizia ha inoltre informato che nelle indagini sarebbe coinvolta anche un’ONG che «lavora nell’area umanitaria ed educazionale». L’operazione è stata condotta dalla polizia di Curitiba, poiché il leader della cellula è un residente della città del sud del Paese.