la Repubblica, 22 luglio 2016
I Pavarotti sono furiosi perché il Nessun Dorma ha suonato per Trump
Donald Trump, il magnate di New York, la città che non dorme mai, vuole che non si assopiscano neppure i suoi sostenitori. E così, quando giovedì il suo aereo è atterrato a Cleveland, dagli altoparlanti del Great Lakes Science Center, dove era atteso per un evento con il suo candidato vicepresidente Mike Pence, è risuonata la romanza “Nessun Dorma” tratta dalla “Turandot” di Giacomo Puccini intonata da Luciano Pavarotti. Peccato che i familiari del defunto tenore italiano non l’abbiano presa bene. «I valori di fratellanza e solidarietà che Luciano Pavarotti ha espresso nel corso della sua carriera artistica sono incompatibili con la visione del mondo proposta dal candidato», hanno fatto sapere la vedova Nicoletta Mantovani e le figlie Lorenza, Cristina e Giuliana, aggiungendosi in questa maniera alla folta schiera di musicisti – dai Queens ai Rolling Stones e Adele – che in passato hanno diffidato il candidato repubblicano alla presidenza dall’usare la loro musica.
Qualcuno, come l’editorialista Andrew Rosenthal del New York Times ha invece obiettato che, se Trump ha sbagliato qualcosa, è stato semmai nella scelta dell’opera lirica. Avrebbe fatto meglio ad usare l’aria “Vesti la giubba” di Ruggero Leoncavallo, anche nota come “Ridi Pagliaccio”.