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 2016  luglio 22 Venerdì calendario

Berlusconi ha deciso: sarà Parisi il nuovo leader

Come un macigno scagliato in uno stagno, così la candidatura di Stefano Parisi alla leadership del centrodestra precipita il centrodestra nel caos. E così quando Giovanni Toti e i colonnelli dell’asse del Nord si incollano al telefono per sfogare tutta la rabbia, Gianni Letta li gela. «Potete prendervela con lui quanto volete, il via libera è arrivato da noi. Da Silvio». Certo, lo sconfitto alle Comunali di Milano si è spinto forse un po’ troppo in avanti, ma quel “noi” di Letta significa che Fedele Confalonieri e Marina Berlusconi, e soprattutto l’ex premier approvano l’operazione. Il piano di rottamazione della vecchia guardia orchestrato ad Arcore, insomma, procede spedito. Così rapidamente che proprio Toti non rallenta i piani di scissione. Ed è pronto a lanciare già domani con Salvini e Meloni le primarie di coalizione nel corso del raduno di Arezzo.
Le urla di Paolo Romani scuotono la pattuglia di senatori forzisti convocata di buon mattino a Palazzo Madama per un vertice informale. È l’intervista di Parisi alla Stampa a mandare su tutte le furie il capogruppo: «Pensano di poterci rottamare tutti? Il gruppo dirigente non lo permetterà si arrabbia – Fermeremo questa operazione. E lo diremo in faccia a Berlusconi!». Dovrebbero farlo già oggi, a villa San Martino, dove lo stato maggiore azzurro è stato chiamato a raccolta dal leader. A meno che il vertice non salti, vista la tensione alle stelle.
Tutto lavora per la disgregazione, in questa fase. C’è Toti, che coltiva un asse di ferro con Salvini, ha messo in piedi un partito parallelo e molto radicato sul territorio ed è pronto anche allo strappo. C’è Raffaele Fitto, che invoca le primarie. E Giorgia Meloni, che fissa paletti: «È necessario trovare una formula di partecipazione per chiedere ai cittadini di scegliere il candidato portabandiera e la proposta politica. Essere alternativi a Renzi è centrale». La leader riunirà domani in Toscana dirigenti e amministratori, in nome del No al referendum.
Se lo stato maggiore del partito prepara un pressing asfissiante sul Cavaliere, Berlusconi ha scelto Parisi per rimettere in riga i suoi. Promuove il programma filoeuropeista che gli ha inviato l’aspirante leader. E giura che non dimenticherà le fughe in avanti dei colonnelli nelle ore drammatiche dell’operazione al cuore. Il piano di reazione si completerà in Sardegna, dove è atteso ad agosto. Ha promesso a Parisi che benedirà la convention di settembre – lui suggerisce di chiamarla “Costituente delle idee” – e gli ha proposto trenta giovani amministratori come squadra. Il resto si vedrà, anche perché della pensione che continua a consigliargli Marina non ha voglia di sentir parlare. «Caro Gianni – ha scherzato con Letta – ti sembro davvero così vecchio?». Nel dubbio, a settembre è pronto a disdire l’affitto di Palazzo Grazioli a Roma.