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 2016  giugno 29 Mercoledì calendario

Frasario essenziale di Antonio Conte

AGGHIACCIANTE Legata ai peggiori giorni della sua vita (il caso scommesse), la parola è stata ormai depotenziata dalla parodia crozziana ed in qualche modo sfilata dal suo vocabolario. Non ne sentiamo la mancanza (in tutti i sensi).
AZZURRO Il colore che dilaga. Conte ha chiesto ai tifosi di indossare la nostra maglia: appello raccolto, ma l’impatto cromatico non ha retto contro il giallo degli svedesi o il verde degli irlandesi. È andata assai meglio invece contro il rosso degli spagnoli e l’Italia ha vinto alla grande. Vuoi vedere che il c.t. aveva ragione?
FIGURACCE L’aglio per i vampiri, le pallottole d’argento per i licantropi, la carne per i vegetariani. Questo è il rapporto che c’è fra le figuracce e Conte: idiosincrasia totale. Ciò che può capitare ai colpevoli, lo scoprirete poco più sotto.
IMPRESA Che sia declinata al passato o al futuro (fatta o da fare), l’importante è che la partita sfugga alla logica della normalità. Vincerla è banale, compiere un’impresa è eccezionale.
LAVORO Pronunciata alla sua maniera, ispira quel senso di fatica nel quotidiano che avvicina i calciatori alla nostra quotidianità. «Testa bassa e pedalare» suona benissimo nella terra del Tour. E chi pensa che il calcio sia solo un gioco, non si azzardi a farsi sentire dal c.t.
MALE È il gesto definitivo con cui si annienta l’avversario. La fase difensiva chiude tutti i varchi, le ripartenze invece «devono fare male». Avvertenza: gli analgesici paiono completamente inutili.
OMICIDIO È la pena simbolica riservata a chi sbaglia. «Vi ammazzo», si sente risuonare a volte negli allenamenti inutilmente blindati. E Conte la ringhia così bene che chi ha commesso l’errore per una frazione di secondo gli crede davvero.
ORGANIZZAZIONE Da questa radice discende la tattica raffinata che ha fatto del c.t. uno stratega. Nell’Inghilterra che ha scelto lo «splendido isolamento», sarà lui un ponte per l’Europa.
ORGOGLIO La parola è direttamente abbinabile a «gruppo», «ragazzi» e «autostima». Se a questa valenza comune accompagniamo l’iniezione di patriottismo insita nell’Europeo, otteniamo una miscela esplosiva. Maneggiare con cautela.
PIEDI Strumenti di lavoro, ma anche di espiazione. Per informazioni chiedere a Giaccherini che, reo di aver fallito un paio di facili occasioni nell’amichevole contro la Scozia, è stato così apostrofato da Conte: «Se le sbagli all’Europeo, torni a casa a piedi». A proposito, il primo gol azzurro lo ha segnato proprio Giak.
PERMANENZA Il manifesto politico dell’avventura. «Noi vogliamo rimanere qui». Abramovich ringrazi il cielo che l’Europeo finisce il 10 luglio, altrimenti a Londra non lo avrebbero mai visto.
RIVINCITE È il rovescio di «Figuracce». Se qualche volta le cose non vanno come previsto, arriva il momento delle rivincite. Contro l’avversario, la critica o il destino, non importa. Ciò che conta è rifarsi, anche perché il c.t. lo dice sempre: «Quando si perde, ci rompete le scatole». Proprio vero.
STRAORDINARIO Liberata dalla ironica accezione sacchiana – già santificata da Crozza – è l’aggettivo che fotografa il nostro presente in relazione alle aspettative. Certo, ci fu un’epoca (lunghissima) in cui per l’Italia arrivare ai quarti era doveroso ma i tempi cambiano, e Conte lo sa.
VELE Quelle che si gonfiano grazie ai polmoni degli italiani che tifano da lontano. Per il c.t. è anche grazie a loro che la nave azzurra ora comincia a viaggiare veloce. E a questo punto, si salvi chi può.