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 2016  giugno 30 Giovedì calendario

Islanda-Inghilterra, la partita col 99,8% di share

Non è la storia del calcio, ma quella della tivù a essere ribaltata dagli islandesi. La loro incredibile vittoria contro l’Inghilterra è stata vista dal 99,8 per cento dei telespettatori, una percentuale record, forse insuperabile anche se l’obiettivo cento per cento ha già una data ipotetica: domenica, giorno di Francia-Islanda, ultimo quarto di finale di Euro2016. Considerando che una buona percentuale si sia collegata per non perdersi lo show del telecronista folle, cioè il collega Gudmindur Beneditksson, e che gli altri aspettassero il miracolo e l’occasione di un nuovo Geyser Sound, già ribattezzato “la haka di Reykjavik”, i numeri rimangono incredibili. Tanto che ci si chiede cosa diavolo facessero i 600 malcontati traditori, dove caspita si fossero cacciati: l’Islanda ha 330 mila abitanti, tutti col televisore in salotto, e il censimento dello 0,2 scollegato è presto fatto. Trattasi, appunto, di circa 600 persone. Molto probabile che non fossero in casa, anzi che non fossero proprio in Islanda: l’8 per cento della popolazione è infatti emigrata in Francia dove non aveva senso portarsi il telecomando.
Eppure l’Islanda non è una terra di teledipendenti o di gente che se non guarda un video cade in depressione. Lassù il più grande svago di massa è la lettura, la biblioteca di Reykjavik presta circa un milione e 200 mila libri all’anno a una popolazione di quasi 200 mila persone, e invece di guardare lo sport si preferisce farlo: proprio grazie al calcio è stato quasi del tutto debellato l’alcolismo giovanile. Calcio come droga popolare? No, perché gli Islandesi sono gli europei più soddisfatti della qualità della vita, non hanno bisogno di sfoghi o fughe. Il pallone gli piace e basta.
E allora c’è da pensare che l’orgia televisiva per i blu sia davvero un rito di felicità di massa, un segno di identità nazionale in parte paragonabile a quella italiana ai tempi di “Lascia o raddoppia?” e delle visioni collettive di Mike. Anche se l’Italia non ha mai avuto percentuali così, neanche Canzonissima dell’epoca d’oro ha mai vissuto un simile plebiscito televisivo, neppure Italia-Germania del ’70 o l’allunaggio dell’Apollo 11. Quanto sarà costato uno spot in prima serata? Ma, soprattutto, che film davano sull’altro canale?