la Repubblica, 30 giugno 2016
La cassettiera Malm di Ikea e le nostre colpe
«Fissa questo mobile alla parete con l’accessorio di sicurezza incluso per evitare che si ribalti». Così sta scritto nelle istruzioni di montaggio della Malm, una cassettiera Ikea. Se poi uno è come me e odia leggere le istruzioni, può capitargli di non fissare al muro la cassettiera. E se un bambino si arrampica sui cassetti aperti può capitare che il mobile si ribalti. Può farsi male, può anche morire. È successo (in tre casi, pare) con la Malm, succede con televisori, oggetti pesanti in equilibrio precario, armadi, quadri, cancelli, specchi… Di chi è la colpa? Di chi ha fissato male lo specchio, montato male il cancello, lasciato in bilico il televisore? No. Sulla scia dell’ossessione securitaria che dilaga nei paesi occidentali, specie negli Usa, è stato deciso che la colpa è della cassettiera Malm, che Ikea ha subito ritirato dal mercato americano. Quello europeo, si vedrà.
Ammesso e concesso che si debba puntare a raggiungere standard di sicurezza sempre più elevati, esiste però un margine di negligenza, di rischio, perfino di sciagurata fatalità che non è cancellabile per legge. Imperfezione, errore, malattia, dolore sono nostri ineliminabili compagni di viaggio. L’idea che la colpa sia della sigaretta e non del fumatore, della cassettiera e non del suo incauto montatore, ci rende sempre meno responsabili dei nostri atti. Di conseguenza: più fragili e meno sicuri.