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 2016  giugno 30 Giovedì calendario

Nasce un nuovo colosso dei bus low cost. Analisi di un business che va alla grande

Il sogno è quello del lungo viaggio in cui si vede scorrere il paesaggio dal finestrino del greyhound, il tipico bus americano che fa da una costa all’altra, o dell’Interrail, l’esperienza formativa degli anni Settanta. Solo che siamo nel nuovo millennio e le parole chiave per viaggiare sono low cost e Internet. E proprio su questi due pilastri si fonda il colosso della mobilità europea che nasce oggi con l’acquisizione di Megabus da parte di Flixbus, fusione di due leader europei di bus a lunga percorrenza.
Nasce, in pratica, la RyanAir dei bus, capace di collegare oltre 900 destinazioni in 20 Paesi europei a tariffe concorrenziali anche per la più economica delle low cost. Dicono infatti da Megabus: «Su ogni tratta c’è sempre almeno un biglietto da un euro a disposizione e il costo medio non supera i 10». Simulando una partenza piuttosto ravvicinata, il 15 luglio, piena stagione di vacanze, si è trovato un Milano-Parigi a 25 euro. Certo, ci vogliono quasi 14 ore contro un’ora e mezzo di aereo (al netto però dell’arrivo in aeroporto e dei tempi di imbarco) e 7 e mezzo di treno, ma per chi è più ricco di tempo che di euro la convenienza c’è. Anche perché viaggiando di notte si risparmia sull’albergo e le stazioni di arrivo dei bus sono nel centro città e non in piccoli scali dai quali ci vuole un collegamento di superficie verso la destinazione finale.
Le low cost dei bus sanno tuttavia che non possono competere con aerei e treni solo per le tariffe, ed ecco allora che comodità e servizi al cliente diventano cruciali a partire dalle efficienti prenotazioni online e dalla sistemazione in pullman, dove garantiscono 74 centimetri di spazio fra una fila di sedili e l’altra. E il tempo passa veloce se c’è il wifi a bordo e le prese elettriche ogni due posti garantiscono di non avere mai la batteria dello smartphone scarica anche se si gioca a Candy Crush per ore.
Niente a che vedere insomma con la corriera sgangherata, spesso unica possibilità per raggiungere località fuori mano, ma stesso ideale di godimento pieno del viaggio. Rispetto alle low cost dei cieli quelle dei bus fanno di tutto per far sentire il passeggero un privilegiato, un cultore del viaggio lento e non un avido consumatore del turismo mordi e fuggi, fanno di tutto per convincerlo che la sua non è una scelta economica, ma di qualità. Non a caso sottolineano l’attenzione alla sicurezza, impiegando due autisti nelle tratte notturne e accorgimenti tecnici per rendere più sicura la guida, quali il controllo elettronico di stabilità, il sistema di sensori per rilevare il comportamento anomalo alla guida e il radar per monitorare la distanza con il veicolo che viaggia davanti.
Il target sono i millennials con il 36% di utenti sotto i 25 anni e il 24% di passeggeri che hanno tra i 26 e i 34 anni. Per questo non può mancare il rispetto per l’ambiente. E il nuovo colosso Flixbus-Megabus lancia la sfida, grazie a un accordo con Climate Partner, azienda che si occupa di reinvestire quanto raccolto in progetti di tutela del clima. Volendo, chi viaggia sui loro bus può destinare dall’1 al 3 per cento del costo del biglietto in progetti per compensare quanto emesso in CO 2 con il proprio spostamento. I passeggeri sembrano gradire, spinti dalla convenienza economica ma anche da fatti di attualità che obbligano spesso a restringere il raggio delle destinazioni ed evitare alcuni luoghi.
Dal suo debutto nel 2013 Flixbus ha visto crescere costantemente il numero di passeggeri: erano 3,2 milioni all’inizio, sono diventati quasi 11 nel 2014 e 20 lo scorso anno. «Vogliamo offrire una mobilità green e intelligente per consentire a tutti di esplorare il mondo», ha detto André Schwämmlein, fondatore di Flix-Bus. Perché in fondo, anche il più parsimonioso dei turisti sogna di essere un esploratore.