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 2016  giugno 30 Giovedì calendario

Oggi è la giornata degli asteroidi. Su Internet le istruzioni per chi vuole osservarne uno

I numeri crescono con una rapidità impressionante. «Ormai se ne scoprono oltre un centinaio al mese e questi oggetti celesti dobbiamo esplorarli per difenderci dalla minaccia che possono portare», spiega Ettore Perozzi, alla guida del gruppo che al centro Esrin di Frascati dell’Agenzia spaziale europea sorveglia il traffico di asteroidi in avvicinamento alla Terra. La rete di sorveglianza della Nasa ha contato fino al 26 giugno 14.474 asteroidi di taglia variabile, da 140 metri di diametro fino a oltre un chilometro. È la famiglia dei Nea (Near earth asteroid) e il loro viaggio li porta nel nostro circondario diventando potenzialmente pericolosi.
Dopo la paura scatenata dai film come Armageddon e Deep Impact, ora il problema viene affrontato più seriamente e con una più diffusa sensibilità a giudicare dalla frenesia che accompagna quest’anno l’Asteroid Day celebrato oggi in tutto il mondo. L’iniziativa nata l’anno scorso, coinvolge agenzie spaziali, istituti astronomici e persone di varia estrazione culturale dall’Europa agli Stati Uniti, al Giappone. Un sito Internet (asteroidday.org) fa da capofila internazionale di una miriade di attività da seguire e condividere. La scelta del giorno, il 30 giugno, ricorda la caduta a Tunguska, in Siberia, nel 1908 di un asteroide del diametro di circa 40 metri che abbattè 80 milioni di alberi scatenando un’energia pari a quella di 500 atomiche di Hiroshima.
«Pur avendo censito le popolazioni di questi corpi celesti potenzialmente pericolosi – continua Perozzi – alcuni fatti dimostrano i limiti nei quali ancora si agisce». Il 15 febbraio 2013, infatti, un asteroide completamente sconosciuto, scoppiò nel cielo di Celjabinsk, in Russia, provocando 1.200 feriti. L’Asteroid Day è nato per migliorare ad ogni livello la nostra conoscenza di questi corpi celesti. «Bisogna scoprirne il più possibile, studiare le loro traiettorie stimando il pericolo almeno per i prossimi cento anni. Nel gruppo europeo valutiamo di continuo i movimenti dei vari corpi facendo ricorso anche al grande telescopio europeo VLT sulle Ande. Intanto in Esa si stanno vagliando due progetti di sonde per studiarli da vicino e deviarne la rotta».
«Si conosce ancora troppo poco degli asteroidi. L’origine è incerta e non sono ben definiti i rischi che rappresentano per la Terra» spiega Monica Lazzarin, dell’Università di Padova, coordinatrice di un progetto italiano che utilizza i telescopi di Asiago oltre a partecipare al programma europeo Neoshield-2. «Siamo impegnati nello studio degli asteroidi più piccoli, da 30 a 500 metri – aggiunge – perché sono i più difficili da scoprire e la minaccia può essere diversa a seconda della loro natura. Il rischio da affrontare è reale e una loro caduta può provocare immani disastri».
A livello nazionale parte questa sera la «maratona degli asteroidi» – per seguirli e fotografarli sino all’11 luglio – varata dall’associazione «Empiricamente» attraverso il www.asteroidsmarathon.net. In Rete ci sono esperti che rispondono alle domande, indicando i riferimenti di cento asteroidi che è possibile seguire anche da casa. In particolare si suggerisce l’asteroide Ryugu sul quale sbarcherà la sonda giapponese Hayabusa-2. Basta un piccolo telescopio da 20 centimetri di diametro, pose fotografiche brevi da 10 a 30 secondi e un software di riferimento celeste. Chi non ha strumenti, invece, può andare sul sito www.virtualtelescope.eu, coordinatore dei vari programmi nazionali, per seguire i transiti nelle vicinanze rilevati dal gruppo di Gianluca Masi.