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 2016  giugno 28 Martedì calendario

Un altro lunedì nero per Piazza Affari. Ma anche Wall Street non se l’è cavata bene

Avvio di settimana pesantissimo dopo il venerdì nero e investitori sempre più in fuga dalle azioni. In due sedute le borse europee hanno perso valore per circa 1.000 miliardi di euro. Oltre al referendum britannico altre note fosche sono giunte dell’indice Pmi americano sui nuovi ordini, che ha registrato il valore più basso degli ultimi quattro anni. Milano ancora la peggiore, perdite attorno al 3% per Parigi e Francoforte mentre Londra ha ceduto il 2,5%, Zurigo il 2% e Madrid l’1,8%, in parte aiutata da un risultato delle elezioni politiche ritenuto confortante per le prospettive di governabilità. Banche nel mirino in tutti i listini. Alla City Barclays è scivolata quasi del 18%, Rbs del 15% e Lloyd Bank dell’11%; SocGen  giù dell’8%, Bnp Paribas  e Deutsche Bank  del 6%. Nel contempo il Bund tedesco a 10 anni ha toccato il minimo storico con un rendimento negativo dello 0,11%. In rosso anche Wall Street dove l’indice Dow Jones è arretrato dell’1,5%, lo S&P 500 circa dell’1,7% (sotto quota 2 mila) e il Nasdaq del 2,4%. Petrolio a sua volta in calo, il Wti ha ceduto 1,1 dollari (-2,3%) a 46,54 dollari al barile, sulla stessa linea il Brent (-2,1%) a 47,37.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto il 3,94% a 15.103 dopo aver toccato un minimo a 15.017, con scambi ancora elevati rispetto alla media ma in calo a 4,51 miliardi di euro rispetto ai 6,46 di venerdì 24. Banche in forte sofferenza: Mps  giù del 13,3%, Mediobanca  del 12,8%, Intesa Sanpaolo  e Credem  del 10,9%, Carige  e Unicredit  -8%, Bpm  -7,2%, Ubi (che ha presentato il piano industriale al 2020) -6,3%, Banco Popolare  -6,2%, Creval  -5,9%, Popolare Sondrio  -4,2%, Bper solo dell’1%. Netto ritracciamento anche per Banca Ifis, giù del 16%, specializzata nella gestione degli npl. Molto venduti anche i titoli del risparmio gestito e gli assicurativi: Azimut giù dell’11,8%, Unipol del 10,2%, Banca Generali -9,3%, Generali -8,5%, Finecobank -8%. Tra i titoli legati al petrolio stabile Eni  mentre Tenaris  ha ceduto il 2,8% e Saipem il 5,8%. Nel comparto moda Luxottica  ha perso il 2,3% e Ferragamo il 2,7%, tra quelli che hanno sofferto di meno, mentre Ynap è arretrata del 9,6%.
Sul fronte degli industriali Fiat Chrysler è scesa del 6,2% a 5,36 euro e Ferrari del 2,7% a 35,72 euro, sui due titoli Exane Bnp Paribas  ha ridotto il prezzo obiettivo da 5,4 a 5,1 euro e da 36,1 a 35 euro, prevedendo un calo della domanda nel Regno Unito del 10%. Tra i titoli più resistenti Recordati  ha guadagnato lo 0,9% mentre Campari, Italcementi  e Terna si sono attestati poco sopra la parità. Sul resto del listino Rcs in rialzo del 5% a 0,8 euro dopo che la cordata guidata da Bonomi ha migliorato l’offerta a 0,8 euro per azione. Sull’Aim scivolone del 16,6% del titolo Italia Independent  dopo che il cda ha deliberato un rafforzamento patrimoniale da 15 milioni, di cui 5 in opzione e 10 senza, a condizioni che saranno definite in seguito.