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 2016  giugno 28 Martedì calendario

Alitalia vale 4,7 miliardi di euro di Pil

Come l’azionista Etihad, ora anche Alitalia si affida a Oxford Economics per misurare il suo contributo all’economia. Se ne ricava un beneficio di 4,7 miliardi di euro all’economia del Paese. La società di consulenza indipendente, che fornisce modelli economici alle imprese, arriva a queste cifre analizzando sia l’impatto sia diretto che indiretto sviluppato dalle attività core di Alitalia, per un totale di 29.700 posti di lavoro e un contributo al Pil intorno ai 2,1 miliardi di euro. Presa singolarmente, la compagnia vale 10.400 posti di lavoro e sviluppa 800 milioni. Ma già allargando all’attività dei suoi fornitori, si aggiungono 8.600 posti di lavoro e 590 milioni di euro.
Il calcolo si completa con l’indotto e con un parametro di calcolo che Oxford Economics utilizza per considerare anche il contributo dato all’economia dai lavoratori Alitalia e delle aziende fornitrici all’economia grazie ai loro acquisti di beni e servizi: altri 10.700 posti di lavori e 730 milioni di euro. Ma ai 4,7 miliardi di contributo totale al Pil si arriva calcolando la voce turismo, alimentata dai collegamenti internazionali. Il rapporto stima che nel corso del 2016 i passeggeri trasportati da Alitalia nel Paese concorreranno all’economia italiana per altri 2,6 miliardi di euro, aiutando a sostenere circa 46 mila posti di lavoro. La somma dei dati core impact e di quelli impact from tourism spending dà un totale di 75.700 posti di lavoro e, appunto, di 4,7 miliardi di Pil che Alitalia contribuirà a sostenere nell’arco del 2016.
Per l’anno in corso i passeggeri trasportati da Alitalia dovrebbero salire a 24 milioni, distribuiti su 250 mila voli. Le stime di Oxford Economics si allungano al 2024 e tirando le somme indicano in 19,3 miliardi di euro il contributo totale all’economia del Paese. «L’impatto di Alitalia sull’economia del Paese è estremamente positivo come numero di posti di lavoro sia diretti che indiretti», commenta l’ad Alitalia, Cramer Ball, «possiamo considerarci un importante datore di lavoro e questo studio dimostra il potente effetto catalizzatore di Alitalia. Ad esempio, il settore alberghiero, quello dei trasporti di terra, della ristorazione, delle spedizioni, del settore manifatturiero e del turismo hanno potuto beneficiare di nuove opportunità lavorative a livello nazionale».
Il rapporto stima in 270 milioni di euro il valore della collaborazione con Etihad. Per James Hogan, ad del gruppo Etihad, è la conferma «che il rilancio di Alitalia avrebbe portato a una crescita dei posti di lavoro in Italia. Per tale ragione si deve proseguire con lo stesso slancio nel percorso intrapreso, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati».
Intanto da Malta arrivano altri aggiornamenti sulla possibile acquisizione di una quota fino al 49,9% della compagnia di bandiera da parte di Alitalia. Le trattative sono ormai entrate nella fase finale e una bozza di piano potrebbe essere presentata già per fine giugno, come ha anticipato in un’audizione pubblica il ministro del Turismo, Edward Zammit Lewis, che ha portato altri elementi a favore dell’operazione. Anche se stando ad Alitalia l’eventuale acquisizione dovrebbe chiudersi a costo zero, secondo Zammit Lewis per Air Malta la convenienza è comunque garantita dall’accesso al network.