Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 28 Martedì calendario

Berlusconi ha deciso di dire addio a Forza Italia. L’erede designato è Giovanni Toti

Tra un leggero semifreddo alla frutta e un impegnativo tapis roulant, sembra che la decisione sia assunta. Silvio Berlusconi lascerà la guida di Forza Italia. Com’era scontato che fosse dopo il delicato intervento chirurgico che ha subito al cuore, e come ha chiesto la cerchia dei suoi affetti, in queste tre settimane che sono state le più dure per la salute dell’ex premier e fondatore di Forza Italia. Ma sarà un addio graduale e forse (non troppo) dolce.
Berlusconi appare in questi giorni in progressiva ripresa, ai pochi ammessi nella blindatissima suite al San Raffaele di Milano: nonostante il dolore e i postumi dell’intervento, l’ex presidente del Consiglio chiede qualche coppa di gelato («Ne mangerebbe sempre» sorride un medico, indicandolo come un indice di recupero), per tornare ai piccoli piaceri consentiti; e si dedica all’esercizio fisico, 20 minuti al giorno, per avvicinarsi alla forma di un sano quasi ottantenne, traguardo che festeggerà tra tre mesi esatti. Avrebbe anche ottenuto dal professor Zangrillo di essere dimesso cinque giorni prima: il 5 e non il 10 luglio, «a patto di trasferire a casa tutta la riabilitazione senza scherzi». Ed è in questa forzata – forse unica – quiete della sua vita che medita le mosse attraverso cui diventare “padre nobile” del partito. A luglio sarà annunciato il congresso della nuova Forza Italia. Che dovrebbe svolgersi a settembre. E come hanno dimostrato le goffe manovre, cominciate appena dopo la notizia della sua malattia, il clima resta rovente. Specie adesso che con la prima picconata è andato giù il “cerchio magico”: dimissionata la senatrice Mariarosaria Rossi, che aveva potere di firma sulle liste; fuori dalla comunicazione la deputata Deborah Bergamini, anche per il suo legame (infruttuosamente) politico con Alfio Marchini; via anche la giornalista Alessia Ardesi che approderà al Tg 5. Con ogni probabilità, stando ai ragionamenti che l’ex presidente del Consiglio condivide con Niccolò Ghedini e con Fedele Confalonieri – oltre che ovviamente con la primogenita Marina, gli altri figli, suo fratello Paolo e la fidanzata Francesca Pascale – resta Giovanni Toti, governatore della Liguria, l’uomo con più chance di raccoglierne il testimone. «Ha un buon carattere che piace a Silvio, anche se nelle ultime settimane – raccontano a Roma nell’entourage dell’ex premier – si è lasciato coinvolgere nella rete ‘secessionista’ di Romani e Gelmini». Sarebbe quindi Toti il designato a scalare il partito, congiure e fronde permettendo. E toccherebbe a lui anche cimentarsi nell’impresa di riunire le varie anime della diaspora: quindi l’agenda immaginata dalla suite del San Raffaele prevede una ripresa di dialogo con Alfano e l’Ncd, un tentativo di ricucitura con Ala di Verdini, oltre che con gli ex dc Fitto e Casini.
Berlusconi evoca questi scenari mentre fa il conto alla rovescia dei giorni che gli restano da trascorrere in ospedale. Al suo fianco ha la Pascale, ora lontana dalle sue ex sodali del “cerchio magico”. La fidanzata di Berlusconi confida che le novità attorno all’ex Cavaliere l’hanno spinta a «valutare le persone fino in fondo». «Ma il “cerchio magico” è stata pure un’invenzione di chi aveva bisogno di alibi» ha spiegato a chi la provocava sull’argomento. Come se, nella sua ricostruzione di una fase ora al tramonto, non fossero davvero mai esistite le tre-quattro donne “forti” intorno al capo. È la stessa Francesca che, nei momenti dell’angoscia per l’operazione al cuore subita da Berlusconi, aveva mormorato: «In questi giorni ho fatto una bella lista nel mio cuore». Insomma: anche lei, costretta dagli eventi, ha «solo voglia di silenzio e normalità».
Intanto, come spesso accade quando si torna in sella mentre la vita ti stava disarcionando, anche a Berlusconi ritorna l’empatia per il prossimo. Assai più della politica da cui dovrà sganciarsi, un progetto gli fa brillare gli occhi: realizzare alloggi per i senzatetto. L’idea è ancora in divenire: dovrebbe riguardare Roma e Milano. Non business, ma charity. Ma è pur sempre la solidarietà di un costruttore: quindi case. Sono i pensieri al futuro di un convalescente, tra un gelato e un tapis roulant.