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 2016  giugno 25 Sabato calendario

Chiara Appendino è finita in ospedale

«Auguro a Chiara Appendino una pronta guarigione e di poter riprendere al più presto il lavoro al meglio delle sue energie». Il presidente della Regione Sergio Chiamparino è il primo a fare gli auguri alla neosindaca pentastellata, vittima di una forma influenzale che l’ha costretta in ospedale per alcune ore. Una corsa alle prime luci dell’alba di ieri al pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano, ha suscitato apprensione negli ambienti politici della città. Un malanno che si risolverà con tre giorni di riposo, tachipirina e una cura antibiotica. Per Chiara Appendino solo un forma influenzale con una complicanza tracheo-bronchiale.
È la seconda volta, dopo l’elezione della nuova prima cittadina, che Chiamparino si rivolge direttamente a «Chiara». Qualche giorno fa il governatore del Piemonte aveva invitato la sindaca ad un incontro «che spero si svolga in tempi brevi», aveva detto, per concordare insieme i progetti comuni di città e Regione. Chiara Appendino è stata costretta al ricovero a causa di una febbre molto alta, oltre 39 gradi, che non accennava a calare. È stato il marito, Marco Lavatelli, a prendere la decisione alle cinque di ieri mattina: «Andiamo al Mauriziano», lo stesso ospedale dove cinque mesi fa è nata la piccola Sara, la figlia della coppia. La paziente è stata visitata e sottoposta a esami clinici che hanno escluso problemi di natura polmonare. Insomma, solo un’influenza di natura batterica, più probabilmente virale.
A tranquillizzare i torinesi ci ha pensato la stessa Appendino che nella mattinata di ieri, dopo la dimissione, ha scritto su Twitter: «Sto bene, ora solo un po’ di febbre. Grazie ai medici del Mauriziano e ai tanti messaggi che mi avete mandato. Torno tra voi presto». Arrivata al pronto soccorso, a quell’ora quasi vuoto, alla sindaca è stato attribuito il «codice verde» e «ha atteso il suo turno come una comune mortale», hanno precisato dalla direzione sanitaria.
È dalla notte della sua elezione che Chiara Appendino appare spossata. Già lunedì, giorno della sua prima conferenza stampa da primo cittadino, era tornata a casa febbricitante, ma ha preferito mettersi al lavoro, piuttosto di trascorrere a letto ore cruciali per il passaggio di consegne con Piero Fassino. Giovedì è arrivata a Palazzo Civico di buon’ora, a piedi. Quindi ha incontrato i dipendenti dell’ufficio cerimoniale per la prima riunione organizzativa. Poi il sopralluogo nel suo futuro ufficio, un’altra camminata per la conferenza stampa di presentazione del Torino Pride e il ritorno a casa, sempre a piedi. In serata il debutto con la fascia tricolore al corteo di San Giovanni, sfilata tra strette di mano, sorrisi e selfie, mentre l’afa soffocava la città. Un primo giorno da sindaco con la febbre addosso che si è concluso con la corsa in ospedale. Dopo Chiamparino, a farsi vivo, durante la Messa per il patrono della città, anche l’arcivescovo Cesare Nosiglia: «Pregherò per la pronta guarigione della nostra sindaca».