la Repubblica, 25 giugno 2016
Il caso delle uniformi «no gender» a scuola
L’uniforme non ha genere. Gonna o pantaloni, a decidere saranno i ragazzi. Maschi o femmine, nessuno potrà più imporre loro un abito scolastico a seconda del sesso. Accadrà nelle scuole inglesi a partire dal prossimo anno scolastico. Almeno in 80 scuole statali di cui la metà primarie. È già da un anno che in un istituto di Birmingham vige questa regola che servirà, come spiega Paula Weaver, a capo delle insegnanti della Allens Croft, a smuovere politici e genitori. Il no gender passa anche per il vestiario. Qualche mese fa in Australia la faccenda era stata risolta pressappoco nello stesso modo. Alla Sydney’s Newtown High School of the Performing Arts ci saranno uniformi che vanno bene per lui e per lei. La lobby cristiana australiana ha criticato la scelta, mentre i genitori interessati hanno messo al primo posto la felicità dei ragazzi, che già nell’età adolescenziale hanno troppi problemi da affrontare. A farsi sentire sull’argomento in Irlanda è stata addirittura un’alunna di nove anni. Lucille O’Mahony scrive: “Sin dai primi giorni di scuola ho odiato la gonna che dovevo indossare, era scomoda per qualsiasi gioco”. Così è partita una petizione. In nome della libera espressione. Dei transgender, ma anche delle “ragazzacce”.