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 2016  giugno 25 Sabato calendario

Lippi sbatte la porta. Una brutta storia

Una scelta definitiva, una mossa che ha l’effetto di spiazzare gli attori in campo. Marcello Lippi non sarà il prossimo direttore tecnico della Federcalcio perché l’ex ct campione del mondo ha capito che c’è una questione di opportunità che avrà sempre, e comunque, un suo peso specifico sullo sfondo della vicenda. «Non torno indietro, non voglio essere strumentalizzato», dice Lippi. Strumentalizzato da chi? E perché? Il punto di partenza è lontano e non privo di qualche leggerezza. C’è una federazione che annuncia di cercare una figura di prestigio ed esperienza che possa ricoprire il ruolo di direttore tecnico dentro un progetto più ambizioso: l’obiettivo è ricreare quella «cantera» di allenatori federali in grado di prendere in mano la Nazionale quando serve. Lippi è l’uomo giusto, ma Lippi ha un figlio, Davide, procuratore sportivo e le norme parlano di un’incompatibilità generica che vieta un legame fra i due ruoli.
Leggerezza evitabile
Il punto di partenza racconta di una leggerezza, da parte della Figc, nel non fare una riflessione normativa sul tema nel momento in cui era stata individuata nell’ex ct la svolta. Ma il punto di arrivo dice anche che, forse, non c’era bisogno di aspettare la vigilia del parere della Corte Federale (martedì il verdetto) per uscire di scena facendo un passo indietro. I giudici, fra poche ore, diranno se il rapporto fra un procuratore e una generica figura all’interno della federazione sia compatibile, ma intanto Lippi ha fatto valere la questione di opportunità. «Non abbiamo preso in giro nessuno. Ci sono delle regole, non potevamo non chiedere un parere alla Corte Federale», così il numero uno della Figc Carlo Tavecchio.
Zaccheroni in corsa
Lippi ha annunciato la sua scelta, Tavecchio ne ha preso atto. Cosa accadrà adesso? La storia senza lieto fine riporta le lancette dell’orologio indietro di tre mesi: il ruolo di direttore tecnico verrà assegnato, ma non sarà una scelta facile. Dietro a Lippi correvano Guidolin e Arrigo Sacchi, il primo ha rinnovato con lo Swansea (fra l’altro, il figlio è anche lui procuratore sportivo), il secondo potrebbe tornare a ricoprire un incarico, in parte, già svolto. Potrebbe concretizzarsi una candidatura Zaccheroni o una promozione per Viscidi, già nello staff federale. Quello che rimane della vicenda è un film che avrebbe potuto avere un altro copione. Lippi era a un passo dal suo terzo mandato a casa azzurri, dopo le due esperienze in panchina da ct: il suo futuro sarà lontano dall’Italia.