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 2016  giugno 23 Giovedì calendario

La Germania dice addio ai wagon-lits. Chi vorrà scrivere un giallo di notte dovrà accontentarsi di un pullman

Qualcuno scriverà mai domani un giallo dal titolo Delitto sul bus di notte? A viaggiare dal tramonto all’alba per le autostrade d’Europa presto saranno solo i pullman. Peccato, non solo per i romanzieri. Agatha Christie pubblicò Assassinio sull’Orient Express nel 1934, il suo quattordicesimo romanzo, non il migliore, ma non importa.
Sfruttò la sua esperienza: qualche anno prima, in crisi depressiva, prese l’Orient Express fino a Istanbul, e proseguì in bus per Baghdad, dove incontrò l’amore. Non amava i viaggi per nave, e aveva paura dell’aereo. Per il viaggio pagò una trentina di sterline.
L’anno prima era apparso Il treno d’Istanbul di Graham Greene. Il vagone letto fa una delle sue ultime splendide apparizioni in Dalla Russia con amore, nel film e nel romanzo di Ian Fleming. Abbiamo anche Treno di notte per Lisbona di Pascal Mercier, fortunato bestseller anche se è un grande pasticcio kitsch. Non si dovrebbe dimenticare la notte in treno di Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo. Il suo vagone non è splendido come uno dell’Orient Express, ma chi si lamenta? E Intrigo internazionale: il treno entra nel tunnel, Cary Grant infine osa baciare Eva Marie Saint. La notte Alfred Hitchcock la lascia alla fantasia degli spettatori.
Nell’era dei voli low-cost, i treni di notte vengono condannati a morte. La Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, li vuole mandare in pensione, dopo 150 anni, dal prossimo 1° luglio. Tra molte proteste, non solo dei nostalgici. Rendono poco, anzi niente. L’ultimo esercizio si è chiuso con un fatturato di 90 milioni di euro e un passivo di 31 milioni. Non si può continuare a perdere per amore del passato, inoltre i 260 vagoni letto hanno in media 40 anni e andrebbero rinnovati. Si ribellano anche i sindacati. Claus Weselsky, che l’anno scorso a maggio paralizzò le ferrovie con 765 ore di scioperi, contesta i dati: i wagon-lits viaggiano sempre al completo, un milione e mezzo di passeggeri l’anno scorso. Se sono in rosso è colpa degli amministratori, oppure mentono. La Deutsche Bahn manipola i dati, i wagon-lits non sono affatto in passivo e potrebbero andare molto meglio, se le ferrovie non cercassero in tutti i modi di dirigere i clienti verso altri treni, gli Ice diurni da 300 all’ora.
Chi vuole ancora viaggiare di notte, se in quattro ore o poco più attraversa la Germania, e in meno di tre si sposta da Roma a Milano? Da giovane cronista, per qualche anno, ho fatto il pendolare tra Torino e Roma. Partivo da Porta Nuova appena finito il mio turno in cronaca, al mattino ero alla Stazione Termini. Naturalmente viaggiavo in cuccetta che costava, ricordo bene, duemila lire. Il wagon-lits per me era un miraggio di quando sarei diventato un grande inviato speciale. Ora Torino-Roma si effettua in quattro ore, di giorno.
Senza dimenticare gli aerei che, almeno in Germania, costano meno di un biglietto di seconda da Berlino a Monaco, o a Colonia. Ma i wagon-lits vengono prenotati da chi viaggia con l’auto al seguito: si dorme e ci si ritrova al mattino in Italia, o in Svizzera. Si risparmiano centinaia di chilometri di stress, benzina, pericolo. Warum nicht? Perché no?
C’è una clientela da non perdere, ricordano i sindacati. Sono pochi i collegamenti aerei che consentono di giungere alla meta in tempo, se si ha un appuntamento di lavoro al mattino. Anche partendo all’alba, poi si perde tempo tra l’aeroporto d’arrivo e il centro città. Bisogna volare la sera e trascorrere la notte in un hotel, a Parigi, o a Roma. In vagone letto si viaggia senza stress e si è sicuri di non perdere l’incontro. È avvenuto lo stesso, ricordano i sindacati, con i vagoni ristorante: Mehdorn, capo della Deutsche Bahn, li voleva abolire nel 2001. Grazie alla ribellione dei clienti, sono sempre aperti, non sono in passivo, anche se sono un pallido ricordo di quelli dove pasteggiavano a champagne le spie e i killer di Agatha Christie. Solo le ferrovie austriache non intendono rinunciare ai loro treni di notte. Rappresentano ancora il 17% del fatturato. E se i tedeschi chiudono sono pronti a presentare le loro proposte per la Germania. Andrò da Berlino a Vienna, oppure mi rimarrà il treno di notte da Berlino a Odessa, 22 ore, per giungere dalla Prussia al Mar Nero. In vagone letto si viaggia, in aereo ci si sposta.