Corriere della Sera, 23 giugno 2016
L’ammiraglio De Giorgi, indagato, lascia il servizio attivo e promette vendetta
«Era solo una battuta, mi sono scappate delle frasi giocosamente», ha spiegato a fine giornata a Corriere.it. Sarà. Ma è stato decisamente un addio al veleno, quello dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ieri, durante la cerimonia a Palazzo Marina. L’ex Capo di Stato Maggiore ha lasciato il servizio attivo attaccando «i corvi anonimi» e ringraziando invece il premier Matteo Renzi «che ha avuto il coraggio di difendermi mentre altri si sono defilati» e, infine, promettendo «vendetta, in un modo o nell’altro». La rabbia nasce dal suo coinvolgimento nell’inchiesta della procura di Potenza sul petrolio in Basilicata, che ha portato nei mesi scorsi alle dimissioni della ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi. All’inizio, coperto dalle note della musica del Gladiatore, De Giorgi al microfono si è lasciato andare a uno sfogo clamoroso: «Sono l’ultimo comandante della flotta repubblicana, offeso dai media, vilipeso dai corvi anonimi, avrò la mia vendetta in un modo o nell’altro». Più tardi, nel discorso ufficiale, dirà: «Gli attacchi contro di me, oggi, non meritano attenzione, soprattutto non la merita-no i corvi e gli interessi occulti che hanno diffuso dossier anonimi per tenta-re di condizionare il futuro della Marina». La ministra della Difesa Pinot-ti, presente alla cerimonia, ha tagliato corto: «Speriamo che gli interessi occulti non ci siano...».