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 2016  maggio 31 Martedì calendario

Facci ribadisce che l’idea di raddoppiare i tempi di prescrizione per la corruzione è una buffonata

L’idea di raddoppiare i tempi di prescrizione per la corruzione è una buffonata che fa capire come l’obiettivo governativo non siano i tempi della giustizia ma gettare un osso all’opinione pubblica più forcaiola. Ripetiamo un paio di dati, visto che nessuno li scrive: le prescrizioni per corruzione rappresentano il 3,5% del totale; non solo: il 70% di queste prescrizioni matura durante le indagini preliminari e bloccarle dopo il primo grado non cambia niente, perché manco ci si arriva, al processo. Il problema di cui non si parla sono i magistrati che se la dormono: sono loro a ciondolare per anni tra indagini e udienze preliminari, non gli avvocati; nessuno cita o sanziona i magistrati che chiedono proroghe infinite, sbagliano un’iscrizione nel registro degli indagati, o parcheggiano un fascicolo nel cassetto per anni. Se anche la prescrizione per tutti i reati fosse abolita, cambierebbe poco: lo dimostra che laddove la prescrizione non è prevista – nei processi civili – abbiamo i processi più lenti. Si capisce bene, guardando da tribunale a tribunale, che la gestione delle prescrizioni è spesso faccenda di professionalità mancate: servono manager e invece nominano cornacchie imbolsite per mera lottittazione correntizia. E poi, ovvio, danno la colpa alla politica.