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 2016  maggio 29 Domenica calendario

Almeno un ponte sullo Stretto si farà (quello elettrico)

Il risparmio per il sistema elettrico italiano sarà di 600 milioni, Ma sono 700mila le tonnellate di CO2 in meno in atmosfera ogni anno, 114 i km di vecchie linee smantellate, da aggiungere a un minor impatto ambientale per oltre 200 ettari di territorio: sono questi i numeri cruciali del ponte elettrico di Terna che da ieri unisce a partire Sicilia e Calabria. Lo chiameranno il Ponte sotto lo Stretto. Ed è stato il premier Matteo Renzi a inaugurare, nei pressi di Scilla, l’opera faraonica che può vantare ben tre record mondiali: quello del cavo sottomarino (38 km) a corrente alternata più lungo al mondo, quello del più profondo pozzo verticale (che scende per quasi 300 metri dentro la montagna) e quello del più lungo tunnel orizzontale (2,8 km) per cavi ad altissima tensione. In tutto i 6 cavi che uniscono la stazione elettrica di Sorgente, in Sicilia, con quella di Rizziconi, in Calabria sono lunghi 105 chilometri e permettono di triplicare i collegamento elettrico esistente tra Sicilia e continente.
Il salto di qualità è presto detto. Perché finora i mille megawatt prodotti dalle pale eoliche e i 1.400 provenienti dagli impianti fotovoltaici dovevano essere disconnessi dalla rete tutte le volte che si creava un sovraccarico in uscita. Non sarà più così.
L’opera, costata 700 milioni di euro, moltiplicherà dunque le potenzialità delle rinnovabili dell’area. Ma servirà anche per la futura rete a banda larga, contenendo la fibra ottica.«È un’opera eccezionale che figurativamente unisce tutti gli italiani che beneficeranno della riduzione» dei costi energetici, ha sottolineato l’amministratore delegato di Terna. Matteo Del Fante, non nascondendo come, anche a causa della friabilità della montagna in cui è stata costruita la galleria, c’è stato un momento in cui la «missione sia parsa impossibile». Non solo. Le «ricadute positive ambientali, occupazionali e dal punto di vista degli impianti» su Sicilia e Calabria sono sicure, ha aggiunto lo stesso Del Fante.
IL RUOLO NEL MEDITERRANEO
Ma il ponte elettrico potrà anche avere un ruolo mediterraneo collegando Nord Africa e continente europeo. «Il progetto» di una linea che colleghi Nord della Tunisia e Sud della Sicilia «è un’ambizione dell’azienda. Il dossier è stato approvato dall’Ue nella sua prima fase, ora speriamo di ottenere un supporto finanziario», ha precisato l’ad.Nel frattempo l’opera – con una capacità di massimo 1.100 Mw – ha consentito l’eliminazione 400 vecchi tralicci dando lavoro a circa 2000 persone e coinvolgendo, attraverso i suoi cavi, 21 comuni. Lanciato 12 anni fa e iniziato, di fatto, solo 5 anni fa, l’elettrodotto ha avuto un iter autorizzativo a dir poco difficile, tra contese giudiziarie (risolte a favore di Terna) e proteste, in Sicilia, dei comitati di cittadini. Ma alla fine è stato avviato. «Tutto il mondo ce la invidia», ha esultato Renzi dopo aver fatto un breve tour della galleria.
+E non potrebbe essere diversamente visto i risultati concreti, almeno due. In primo ha a che fare con il taglio all’incidenza delle centrali termoelettriche, che per esempio a Siracusa e a Termini Imerese già lavoravano a ranghi ridotti, con tanto di piani di riconversione per gran parte degli impianti in tutta la Sicilia. L’altro risultato concreto si vedrà nella bolletta. Secondo il Cnr, il prezzo nazionale ha risentito per anni dell’inefficienza del parco termoelettrico siciliano. Mentre all’aumentare della produzione rinnovabile siciliana si è registrata una riduzione del prezzo unico nazionale scende. Da oggi, a quanto pare, i numeri voleranno.