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 2016  maggio 29 Domenica calendario

Michele Brazzano, l’infermiere del 118 ora campione di scopa d’assi

Se è vero che sono i piccoli paesi a custodire l’essenza di una nazione, tra vecchie abitudini e tradizioni tipiche, il bar di Stroppiana, l’unico nel paese di 1200 anime della Bassa vercellese più profonda, rappresenta il tempio di un’Italia ormai scomparsa. Quella del gioco delle carte, tra notti insonni passate tra un bicchiere di anice e sigarette sempre accese, immersi nelle dinamiche più profonde di ramino, scala 40, briscola chiamata, scopa d’assi. Disciplina di cui il 53enne Michele Bazzano, infermiere del 118 e stroppianese doc, si è laureato campione d’Europa.
Lo ha fatto nei giorni scorsi in quel di Vigevano, al termine di un rush finale ad eliminazione diretta caratterizzato dal derby Italia-Svizzera, «Paese che come il nostro condivide la passione per le carte ma che è meglio organizzato anche in questo frangente», racconta orgoglioso Michele, che prosegue: «La passione per le carte mi è stata tramandata prima dal nonno e poi da mio padre. E poi, qui, al bar di Stroppiana, ho i miei maestri...». Quelli dai capelli bianchi e che del tavolo verde conoscono vita, morte e miracoli. «Una volta nel nostro paese c’erano 13 bar e la tradizione delle carte era fortissima», spiega sorridente il sindaco Giuseppino Carenzo, che ha voluto premiare Michele anche in municipio davanti alla bacheca dei cimeli del grande campione olimpico dei 200 piani Livio Berruti, ultimo sportivo stroppianese a vincere in termini internazionali. Erano i giochi di Roma 1960. «È ovvio che si tratti di due pianeti completamente diversi ma è bellissimo tornare a parlare del nostro paese per una bella storia come questa, dopo l’inverno nero in cui finivamo costantemente agli onori delle cronache per i furti nelle abitazioni. Michele, nelle carte, ha tenuto altissimo il nome del nostro paese ed è giusto riconoscerglielo». 

Bazzano ha vinto il campionato europeo in coppia col varesino Arturo Dalla Costa: «Per partecipare occorre essere iscritti a una squadra – spiega Michele -: io lo sono per una delle più prestigiose d’Italia, Varese, che vanta quasi 800 iscritti. Fin qui tutto bene. Esiste però un disguido logistico: il fatto di non potermi allenare col mio partner. Poco male: il nostro Bar La Coccinella e i suoi veterani delle carte sono la migliore panacea». Una coppia affiatata, Bazzano-Dalla Costa, tanto che prima dell’Europeo si sono laureati campioni nazionali nel 2013 e nel 2015. E, sia chiaro, giocare a scopa d’assi da professionisti non è come farlo sotto l’ombrellone o al circolo bocciofilo... «Non ci si può guardare, tra partner: siamo affiancati al diretto avversario e coperti da una specie di piccolo paravento, che assomiglia un po’ allo sportello della posta, sotto il quale facciamo passare la carta scartata». E i segnali in codice? «Vietatissimi ma possibili, se si è esperti: ci si può accordare sulle tempistiche con cui si scarta, oppure sul classico colpo di tosse». Un mondo straordinario, colorato di tinte profondamente vercellesi... «Non mi “alleno” solo a Stroppiana: al rione Cappuccini di Vercelli esiste un gruppo consolidato di amici che, in riva al lago di Salasco (230 abitanti, sulla strada per Santhià, ndr), organizza regolarmente le 24ore di scopa d’assi e scopone scientifico, comprensive di grigliate di carne: in poche parole, si sa quando s’inizia ma non quando si finisce». Un aneddoto? «Non riguarda me ma mio nonno Pietro – conclude -: un tempo aveva la febbre e mia nonna gli proibì di uscire di casa. Ma lui si infilò il cappotto e scappò al bar per giocare: peccato che quando se lo tolse si rese conto di essere ancora in pigiama. Ebbene, io da lui ho ereditato la sua passione e la vittoria agli Europei la dedico a mia figlia Alessia, che compie 16 anni e che mi è sempre accanto».