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 2016  maggio 29 Domenica calendario

In una settimana sono sbarcati in Italia 12mila profughi: novecento le vittime • Il marò Girone è tornato a casa • Pioggia di fulmini in Europa: un morto e 46 feriti • È morto Giorgio Albertazzi • Il sedicenne che ha sparato al rivale in amore • Vincenzo Nibali conquista la maglia rosa

 

Profughi In una settimana sono sbarcati in Italia 12mila profughi: novecento le vittime. Fra le ultime ci sarebbero 400 persone morte giovedì: due pescherecci con 500 persone a bordo ognuno, sono partiti da Sabratha, in Libia. Uno trainava l’altro. Dopo poche miglia, il secondo ha cominciato a imbarcare acqua: i migranti che erano a bordo si sono accalcati per tentare di salvarsi. A decine si sono buttati in acqua cercando di raggiungere l’altra barca, qualcuno ha tentato di “scalare” la cima che univa le due imbarcazioni. Ma gli scafisti che conducevano la prima barca hanno tagliato la fune che collegava i due barconi, abbandonando così il secondo al suo destino: la fune ha fatto un effetto frusta e ha decapitato una donna sulla prima barca, la seconda è colata a picco in pochi minuti con tutti i suoi occupanti. I sopravvissuti, una ventina in tutto, sono stati recuperati dalle navi inviate in soccorso. Alcuni, insieme al cadavere della donna, sono finiti a Porto Empedocle: gli altri a bordo della nave Argo sono arrivati a Pozzallo. Arrestato lo scafista, sudanese (Viviano, Rep).

Girone Salvatore Girone ieri è atterrato a Ciampino accolto dai ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, e della Difesa, Roberta Pinotti. A bordo dell’aereo erano saliti per primi la moglie Vania, i figli, la mamma e il papà. Tornato nel suo quartiere a Bari è stato accolto da un bagno di folla. Sotto la sua palazzina festoni con ancore, timoni e un salvagente con i colori del Bari calcio. E uno striscione con su scritto: «Bentornato a casa» (V. Pic., Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Killer Per l’omicidio di Pasquale Zito, ventiduenne ucciso a Napoli il 4 febbraio con dieci colpi di pistola, è finito in carcere un sedicenne che voleva punirlo perché mostrava troppe attenzioni alla sua fidanzatina. Contro l’indagato c’è l’esame dello “stube”, da cui risulta che il ragazzo aveva sparato, e l’analisi dei tabulati, dai quali si desume che quella sera si trovava nei pressi del luogo del delitto. E poi ci sono le intercettazioni: «Perché altrimenti io lo schiattavo la testa. Perché io sono geloso». Quando la polizia convoca i testimoni, il killer li “istruisce” suggerendo di minimizzare la sua gelosia. «Devi dire così: non posso mai pensare che il mio innamorato abbia fatto una cosa come questa », spiega alla fidanzata. Tutto questo in un contesto molto difficile, con la madre imparentata a un boss della zona, un padre naturale che ha avuto i suoi guai non la giustizia e non vive assieme a lui (Del Porto, Rep)

Fulmini 1 Ieri 35 persone sono rimaste ferite da un fulmine durante una partita di calcio in Germania. Otto bambini e tre adulti hanno subito la stessa sorte in Francia, nel parco Monceau di Parigi, mentre stavano partecipando a una festa di compleanno, e un uomo è morto in Polonia durante un’escursione sui monti di Babia Gora. Il primo incidente a Parigi, dove si teme per la vita di 4 dei feriti, tre bambini e un adulto. I piccoli coinvolti sono di età compresa fra 7 e 14 anni. I feriti si trovano al momento nell’ospedale Necker di Parigi, dove è stata attivata un’unità medico-psicologica per assistere i familiari. Il gruppo si trovava nel parco quando intorno alle 14 è scoppiato un forte temporale: a quel punto ha cercato riparo sotto un albero, che ha però attirato un fulmine. In Germania il fulmine è caduto durante una partita di calcio giovanile colpendo direttamente l’arbitro, trasportato d’urgenza in elicottero in ospedale. Dei trentacinque feriti, tre adulti sono gravi, mentre le altre 32 persone, trenta dei quali bambini tra i 9 e gli 11 anni, sono rimaste ferite leggermente. L’incidente è avvenuto a Hoppstädten, nello stato federale della Renania-Palatinato. Secondo i testimoni quando il fulmine è caduto non stava piovendo, e il cielo non era scuro (Perosino, Sta).

Fulmini 2 Ogni anno nel mondo muoiono dalle 6 mila alle 24 mila persone colpite da un fulmine, circa 240 mila i feriti. Le probabilità di essere centrati sono bassissime, una su 2 milioni. La scarica elettrica sprigionata da un fulmine può arrivare a 1 milione di volt (e per capire la potenza basta pensare che quelli che passano nelle nostre prese sono 220 volt) e l’intensità della corrente tra i 10 e i 200 kiloampere. Quando un fulmine colpisce una persona in una frazione di un secondo il cervello può venire gravemente danneggiato e il rischio di arresto cardiaco è altissimo (ibidem).

Albertazzi 1 Giorgio Albertazzi è morto ieri a 92 anni nella sua tenuta in Maremma. Vicina fino all’ultimo istante la moglie Pia De’ Tolomei, 36 anni meno di lui. La famiglia ha fatto sapere che «non ci sarà un funerale, perché il maestro desiderava così, ma un saluto agli amici nella tenuta di famiglia alla Pescaia di Grosseto» (Sta).

Albertazzi 2 In 70 anni di carriera, iniziando paggio nel Troilo e Cressida a Boboli diretto da Visconti, fu regista, sceneggiatore, riduttore. Nel 1964 festeggiò l’anniversario della nascita di Shakespeare portando a Londra uno dei suoi più grandi successi di interprete, l’Amleto del suo amico Franco Zeffirelli. La sua lunghissima carriera non si era limitata al teatro, ché Albertazzi fu una delle primissime star degli sceneggiati televisivi in bianco e nero, a partire dall’Idiota del 1949, cui seguirono tra gli altri Delitto e castigo (1954), Vita di Dante (1965), Jekyll (1969), Philo Vance (1974). Al cinema per la verità, a parte il ruolo di protagonista de L’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais (1961). Per la maggior parte della sua attività era stato un indipendente, che faceva compagnia per proprio conto, di solito legandosi a una partner congeniale - prima Bianca Toccafondi, poi a lungo Anna Proclemer, poi Elisabetta Pozzi, infine Mariangela D’Abbraccio. Negli Anni 50 e 60 il suo repertorio era stato ampio e classico, spesso coraggioso (La figlia di Iorio), in seguito fu sempre più aperto a novità poi rimaste memorabili, come il Fu Mattia Pascal adattato da Tullio Kezich per Luigi Squarzina (1968), e come soprattutto quelle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar per Maurizio Scaparro (1989) che avrebbe poi ripreso infinite volte per più di vent’anni (Guerrieri, Sta).

Nibali Vincenzo Nibali ha conquistato il 99° Giro d’Italia sull’ultima salita, nella 20ª tappa a Sant’Anna di Vinadio. Solo pochi giorni fa era scivolato persino dal podio, uscito dai pronostici, ormai snobbato dai rivali e persino denigrato: «Ha sbagliato preparazione, non c’è più con la testa, dov’è finito il campione del Tour 2014?». Oppure: «Ormai ha perso. Lascia il Giro. E come farà a correre anche il Tour e poi le Olimpiadi?». «Non sono io», aveva detto Nibali, con un’infinita tristezza negli occhi, dopo la batosta all’Alpe di Siusi. Ma tra le grandi montagne in due giorni ha fatto un doppio miracolo rosa, rimontando venerdì quasi 5’ a Kruijswijk e ieri oltre 1’ a Chaves (Viberti, Cds).

(a cura di Roberta Mercuri)