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 2016  maggio 28 Sabato calendario

Pannella, megafono di se stesso, vissuto alle spalle del Palazzo, criticandolo

Dei tre grandi comunicatori su piazza, due sono usciti, Silvio Berlusconi (per quiescenza), Marco Pannella (per dipartita), è restato il solo Matteo Renzi, in termini nicciani al di là del bene e del male, quindi intoccabile. Recente un tentativo di inserimento di Maria Elena Boschi.
Una premessa. Quando muore un grande personaggio (pubblico) ne scrivo, bene o male, come ne scrivevo da vivo. Se era una persona che stimavo, lo faccio appena morto, e mi lascio pure andare alla commozione (vedi Michele Ferrero). Se era una persona che non stimavo, attendo un po’ (doveroso rispetto), poi scrivo ciò che penso. La morte non ci dà diritto a un cambio di giudizio. È il caso Pannella, lo giudico malissimo per ciò che ha fatto come politico, non certo come uomo, ognuno ha il diritto di fare finti scioperi di fame e di sete, gabbando quelli che ci cascano. Essendo un fautore del modello elettorale svizzero, proporzionale puro con referendum popolari, non perdono a Pannella la distruzione dell’istituto del referendum, attraverso un uso dissennato dello stesso. Gli riconosco invece il ruolo di grande innovatore nella comunicazione, inventore del piagnucolare libertario, giocando su tre parole, «liberale, liberista, libertario» assegnando loro, di volta in volta, significati a maglia bernarda. Su ItaliaOggi, Stefano Lorenzetto ne ha tratteggiato un ritratto imperdibile.
Nel metrò di Londra hanno da poco scoperto il «culex pipiens molestus», un moschito nato «in the tube» che qui ha trovato il suo habitat ottimale per riprodursi. Ci campa grazie alla temperatura costante del tubo, cibandosi del «commuter blood», il sangue dei funzionari della City. Sostituite «The Tube» con «Palazzo», «commuter blood» con sangue dei politici e di noi cittadini, avrete il politico Pannella, megafono di se stesso, vissuto alle spalle del Palazzo, criticandolo. «Chapeau» sorridente alla memoria.
Il tentativo di Boschi di entrare nel Club dei comunicatori è fallito, incautamente ha citato, in successione, Casa Pound e i Partigiani Veri collegandoli con il Referendum. Si è beccata un tweet: «Se non vuoi stare con Casa Pound vota SI, se non vuoi stare con Casa Boschi vota NO», che ben riassume il dilemma di ottobre.