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 2015  settembre 05 Sabato calendario

Martina Levato può vedere il figlio una volta la settimana

• Achille Levato, in un futuro prossimo Levato-Boettcher o solo Boettcher, dipende se verrà dato in affido o in adozione, ha un ciuffetto di capelli neri, come la madre Martina (il padre, Alexander, è biondo). Vive in una casa famiglia fuori città e almeno fino a tutto settembre si sobbarcherà una quarantina di minuti di macchina una volta la settimana per raggiungere i genitori nel carcere di San Vittore di Milano e rimanere con loro, separatamente, un’ora a testa o poco più. La prima volta è successo venerdì scorso, il 28 agosto, ed era anche la prima volta che Achille rivedeva sua mamma: il giorno di Ferragosto, con una decisione del Tribunale dei minori molto drastica e altrettanto dibattuta, era stato separato da lei subito dopo il parto, senza neanche il conforto di un minimo contatto. Un’apparente crudeltà, motivata dai giudici con l’esigenza di evitare al piccolo l’illusione biologica di un legame, e il primo attaccamento al seno pare fondamentale, che ancora non si sapeva, e non si sa, che esito avrà. L’incontro, comunque, pur presidiato da guardie, psicologi, educatori e assistenti sociali, è andato bene. Martina gli ha dato un biberon, con dentro un po’ del latte che le “tirano” ogni giorno e poi congelano per passarlo, mischiato con altre sostanze, al figlio; l’ha carezzato, lui s’è addormentato e poi lei ha pianto, cosa che non le succede spesso almeno da quando è stata arrestata, la notte del 28 dicembre, dopo la devastazione di Pietro Barbini [Carlo Verdelli, la Repubblica 5/9/2015].
• A proposito del figlio, all’inizio Alex scriveva: «Vedremo se tenerlo, magari se è maschio». Poi, dopo la nascita, è come se improvvisamente la scena fosse cambiata per entrambi. Dicono di volere a tutti i costi quel bambino, protestano perché le visite concesse sono troppo poche e troppo brevi. Indicano nei loro genitori, due insegnanti per Martina oppure la signora Patrizia, lasciata dal marito tedesco, che ha cresciuto Alex da sola, le persone a cui affidare Achille in attesa di potersene fare carico loro (altri parenti, entro il quarto grado, non ce ne sarebbero). Il Tribunale dei minori non sembra, per ora, dello stesso avviso: con un decreto provvisorio di 4 pagine, di cui tre dedicate a demolire la supposta capacità genitoriale di Martina e Alex, ha stabilito di nominare il Comune di Milano tutore provvisorio di Achille e di affidare un’indagine ai servizi sociali per valutare se i nonni siano adatti a occuparsi del neonato. Scadenza del mandato: 30 settembre. Dopo, due strade. O si proroga l’incarico al Comune almeno fino a fine anno o si decide subito. E in questo caso, viste le premesse, le condanne, i processi, l’ago sembra pendere verso l’ipotesi di dichiarare Achille adottabile, il che significherebbe un colpo di spugna sul suo breve passato, nome e cognome compresi [ibidem].