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 2016  maggio 24 Martedì calendario

La tennisopoli di Jean Gachassin, l’ex campione di rugby finito miseramente nelle cronache giudiziarie per una serie di scandali a base di biglietti del Roland Garros venduti sottobanco

È possibile che, domenica 22 maggio, il caso misterioso (e ancora una volta inquietante per i servizi di sicurezza francesi) dell’aereo egiziano decollato da Parigi e diretto al Cairo, precipitato nel Mediterraneo, abbia tenuto lontani il presidente François Hollande e qualche altro membro del governo dalle tribune del Roland Garros, il più famoso Open internazionale di tennis che è cominciato, appunto domenica, nel vecchio campo all’interno delle Serres d’Auteil, il giardino botanico disegnato alla fine dell’Ottocento dall’architetto Jean-Camille Formigé e dichiarato patrimonio storico della città nel 1998.

Nessuno, in questo momento, sente il bisogno di farsi vedere e di farsi fotografare a fianco del presidente della Federazione francese di tennis (che organizza il torneo), quel Jean Gachassin, in gioventù mitico campione di rugby, in età matura (ha 75 anni) finito miseramente, come spesso succede ai protagonisti dello sport, nelle cronache giudiziarie per una serie di scandali a base di biglietti del Roland Garros venduti sottobanco, di note spese truccate, di viaggi nelle località di villeggiatura più belli del mondo offerti da amici compiacenti in occasione di tornei internazionali, di incontri misteriosi con gli emissari di Vinci, una delle maggiori imprese di costruzione francese, nei giorni in cui la Federazione provava a far passare il progetto per un secondo campo da tennis a Port d’Auteil, poi bloccato per la rivolta dei residenti del 16° arrondissement (si veda ItaliaOggi del 29 marzo).
 
L’accusa più grave su cui sta indagando la procura di Parigi è, naturalmente, quella sulle liaisons dangeréuses, chiamiamole così, con il colosso Vinci, mentre sulla vendita di biglietti sottobanco Gachassin ha provato a ridimensionare l’episodio con un’intervista sorprendente al quotidiano di Tolosa, La Dépêche du Midi, dell’8 maggio scorso.
 
 
Che si può riassumere con il classico «Così fan tutti».
 
Le cose, come ha svelato il settimanale satirico Le Canard Enchainé, stanno un po’ diversamente: Gachassin, che paradossalmente è stato eletto alla guida della Federazione proprio dopo la Tennisopoli del suo predecessore, Christian Bîmes, condannato nel 2009 per prise illégal d’intêrêt, corruzione e ruberie varie, avrebbe consegnato 600 biglietti del Roland Garros nel 2010 e nel 2011 a un tour operator specializzato, la Midi olympique voyages, di proprietà di alcuni suoi amici, la quale poi li rivendeva a cinque volte il loro prezzo, ritagliando un buon mark up per il gentile signor Gachassin.
 
Il quale, prendendoci gusto, aveva pure trovato il modo di rifarsi il guardaroba (suo e di tutta la famiglia), pagando il fornitore, la Eden Park, leader nell’abbigliamento sportivo, con altri biglietti del Roland Garros. E lo stesso avveniva con i telefonini di Orange, anch’essi pagati con biglietti del torneo di tennis.
 
Insomma, una seconda Tennisopoli che ha gettato altro fango sulla Federazione in un momento difficile, in cui tutti chiedono trasparenza, severità nella gestione dei conti, tagli al budget, riduzione dei costi (nei giorni scorsi la Federazione ha chiuso alcuni corsi di tennis per risparmiare 60 mila euro di stipendio ai maestri, mentre una nota spese da 100 mila euro veniva presentata all’incasso in occasione di un viaggio di Gachassin in Guadalupe per il torneo della Coppa Davis).
 
E, come accade sempre, quando il fango comincia a girare nel ventilatore, ora tutti accusano tutti. E anche i moralizzatori diventano, a loro volta, protagonisti di altri scandali. Il braccio destro di Gachassin, per esempio, Bernard Giudicelli, lontane origini italiane e segretario generale della Federazione, ora viene accusato, anche lui, dal presidente di aver preso soldi dalla Nike, sponsor della Lega della Corsica, nel 2012, nel periodo della sua direzione.
 
«Affaires, suspicions, le climat est lourd», affari sporchi, sospetti, il clima è pesante: così titolano i giornali francesi alla vigilia del Roland Garros più brutto della storia.
 
Speriamo che almeno lo spettacolo dei match faccia dimenticare la Tennisopoli francese almeno per qualche settimana.