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 2016  maggio 08 Domenica calendario

Statistiche Ocse sull’attività criminale internazionale: mille miliardi di dollari di fatturato

Raccogliere statistiche sull’attività criminale è notoriamente complicato, trattandosi di attività clandestine. Uno studio appena pubblicato dall’Ocse sul commercio illecito internazionale in 12 settori di attività, sette in profondità, ha calcolato un giro d’affari annuo attorno ai mille miliardi di dollari. L’analisi – Illicit Trade, converging criminal networks – è uno dei lavori più accurati e ampi realizzati sul tema: non fornisce un quadro sull’intera criminalità mondiale ma solo sui suoi commerci che attraversano le frontiere; ciò nonostante, allerta sulla portata potenzialmente destabilizzante del fenomeno. Parla di «crimine transnazionale organizzato e network illeciti che si sono espansi in dimensione, portata e minaccia, destabilizzando sia le economie globalizzate sia i mercati e hanno creato insicurezza nelle comunità nel mondo».
Ecco da dove arrivano i quasi mille miliardi di dollari di fatturato: 320 dal traffico di droga; 461 dalle contraffazioni; 150 dal lavoro forzato, compresa la prostituzione imposta; 10,8 dal contrabbando di petrolio; dieci dal commercio illecito di animali o parti di essi; 9,5 dalla pesca di frodo; sette dal disboscamento illegale; 6,3 dal commercio di arte e beni culturali trafugati; 2,3 dagli scambi irregolari di oro; 1,2 dalla compravendita di organi umani; uno dalle forniture di armi leggere; 900 milioni dal traffico illegale di diamanti. Citando dati dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (Ilo), lo studio dell’Ocse parla ad esempio di 20,9 milioni di persone costrette a un lavoro forzato, con il 73% delle vittime trasferite da un Paese all’altro, elemento che sottolinea la dimensione transnazionale delle reti criminali. Secondo la World Customs Organisation, l’industria dei medicinali contraffatti realizza un fatturato di almeno 200 miliardi di dollari: su 24.092 sequestri realizzati nel 2013, oltre la metà erano costituiti da farmaci illegali, spesso pericolosi per la salute. E via dicendo.
L’obiettivo dell’Ocse è disegnare una mappa delle rotte criminali e degli hub creati allo scopo. Utile anche nella lotta al terrorismo. Il contrabbando di sigarette, ad esempio, si stima che abbia prodotto una perdita di entrate per gli Stati attorno ai 40 miliardi di dollari nel 2010 : ma soprattutto che sia andata anche a finanziare gruppi della Jihad in Medio Oriente. La raccolta dei dati per realizzare la mappa è però solo all’inizio.