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 2016  maggio 04 Mercoledì calendario

Ecco chi è Simone Uggetti, il sindaco di Lodi

Simone Uggetti, il sindaco di Lodi arrestato per turbativa d’asta, è il “delfino” di Lorenzo Guerini, suo predecessore, oggi vicesegretario del Pd, tra i più stretti collaboratori del premier Matteo Renzi. Eppure vengono da mondi diversi. Uggetti è un laico con una lunga militanza nei movimenti giovanili della sinistra. La storia di Guerini è tutta nel mondo cattolico della Bassa padana che lo ha prodotto, lanciato e ancora lo sostiene. Uggetti nasce politicamente nella Figc, di cui è segretario negli anni ‘90, e cresce all’ombra dei maggiorenti lodigiani di Pds, Ds e Pd. Un percorso ben dentro l’apparato. Diventa consigliere comunale nel ‘95 e poi assessore quando Guerini, dieci anni dopo, si candida a sindaco. E vince.
Dal ‘95, da quando l’allora sindaco leghista Alberto Segalini fu arrestato per un mai chiarito furto in una clinica estetica, l’antipolitica a Lodi non ha battuto chiodo. Solide giunte di centrosinistra hanno attraversato il ventennio berlusconiano senza mai rischiare il tracollo. Guerini, garante centrista del patto, diventa sindaco per due mandati, dal 2005 al 2012. Uggetti è assessore alla Mobilità, e non sembra avere molte chance di succedere all’ex enfant prodige della politica lodigiana, almeno finché all’orizzonte non arriva Renzi.
Guerini intravvede un futuro. Pur non essendo mai stato un promotore di rivoluzioni, piuttosto un gran mediatore nei rapporti con tutti i partiti, decide di giocarsi la ribalta nazionale al seguito del rottamatore. L’impegno di sindaco anche per una città come Lodi, 42mila abitanti, però è gravoso. Serve che qualcuno lo aiuti. E qui nasce il patto tra il cattolico e l’ex comunista: a Uggetti viene affidata la gestione quotidiana del Comune mentre Guerini, che è anche presidente Anci, può farsi conoscere, accreditarsi con Renzi. Farsi spazio. Si dimette un anno prima della scadenza per poter correre per il Parlamento. E quando arriva la campagna elettorale per il Comune, tra il bersaniano Uggetti e il renziano Guerini è grande amore. Forza Italia, M5S e Lega non vedono la palla. Uggetti vince in carrozza, Guerini si spende apertamente per lui. Ma la festa dura poco. Abituato allo stile casual, il neosindaco deve comprarsi qualche completo per le occasioni ufficiali. E ricomincia da dove Guerini aveva terminato. Solo che l’ormai vicesegretario Pd, mai coinvolto in inchieste giudiziarie, una trappola l’aveva lasciata a Palazzo Broletto. Proprio quella della maxi piscina coperta della Faustina (un impianto splendido, tre vasche, più sauna, palestra e bar) costruita in project financing, la cui gestione era naufragata causando problemi finanziari. Ora nel Pd si dice che per sistemare la faccenda Uggetti ha forzato le cose.
Ha dato in gestione tutte le piscine di Lodi alla stessa società per evitare che fosse il Comune a dover ripianare ogni anno i conti.
Modesta casa in centro, sposatosi l’anno scorso, senza figli, 42 anni, Uggetti ha mantenuto lo stesso tenore di vita. «Questo è un sindaco che non ha rubato dice il segretario provinciale Pd Fabrizio Santantonio – non c’è un euro passato di mano. Ho visto Simone stamattina, in Comune, con i tre finanzieri che lo scortavano. Era scosso. Erano nel suo ufficio, non so cosa cercassero. Era tranquillo: “Mi conosci, non ho fatto niente di quello che dicono”, mi ha sussurrato». Quello che si profila all’orizzonte a Lodi, se si arriverà alle elezioni, è comunque un nuovo ribaltone. E, come è stato più di vent’anni fa, ancora per via giudiziaria.