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 2016  maggio 03 Martedì calendario

Daniela Santanchè fa entrare nel cda di Visibilia editore il suo presunto amante, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena

Daniela Garnero Santanchè accentra a sé l’incarico di presidente di Visibilia editore, lasciato in febbraio dalla ormai ex amica Paola Ferrari, ridisegna il consiglio di amministrazione della società quotata all’Aim, e definisce, insieme al cda, la sua retribuzione da amministratore delegato di Visibilia editore: 120 mila euro per l’esercizio 2014 e 150 mila euro per quello 2015.
Nel nuovo consiglio di amministrazione, composto da sette elementi, fanno il loro ingresso due consiglieri: Davide Mantegazza e Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, che le cronache di gossip hanno recentemente segnalato per le sue assidue frequentazioni con la signora Santanchè.
Non possiamo resistere dal ricordare il nome completo del nobiluomo: Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena Piast Bielitz Bielice Belluno Spalia Rasponi Spinelli Romano Principe Dimitri Miesko Leopoldo. E con un nome del genere, tutto il resto è relativo. A fine 2015 ha invece lasciato il cda Elena Rodriguez Palacios, mentre nel febbraio 2016 sono state ratificate le dimissioni di Paola Ferrari De Benedetti, Matteo Gavazzi Borella e Giancarlo Sestini.
Confermati, infine, nel cda Canio Giovanni Mazzaro, Aurelio Matrone, Federico Celoria e Silvia Garnero, nonché la stessa Daniela Garnero Santanchè.
Al momento Visibilia editore, che edita i mensili Ciak, Ville e Casali e Pc professionale, è controllata al 69% da Visibilia editore holding (di cui, invece, Paola Ferrari rimane ancora presidente), al 7,4% da Elena Rodriguez Palacios (vedova di Patrizio Maria Surace, fondatore di Pms, società già quotata sull’Aim e usata come veicolo per quotare Visibilia editore), al 5,61% da Alevi srl (società di Paola Ferrari), al 5,61% da Mo.Da Gioielli srl (di Tiziano Sgarbi), e al 12,4% dal mercato.
Lo scontro in atto tra Ferrari e Santanchè, nato, secondo quanto raccontano i bene informati, da un bisticcio per questioni personali e poi dilagato in un catfight societario, sta creando non pochi problemi per una azienda quotata in borsa come Visibilia Editore.
Azienda che fattura appena 4,4 milioni di euro e che ha chiuso il 2015 con una perdita di 1,2 mln. Si era quotata per accompagnare una politica espansiva, attraverso acquisizioni di giornali, che al momento sembra però avere poche chance di proseguire. Sarebbe addirittura consigliabile, dicono gli esperti, un delisting. Ma le traversie tra azionisti, con Alevi srl che intende portare in tribunale gli atti «censurabili» della gestione Visibilia editore, già denunciati lo scorso 18 marzo al collegio sindacale della società, impediscono, al momento, anche di delistare Visibilia editore dall’Aim.
Gli obblighi derivanti dall’essere una società quotata, e la guerra Ferrari-Santanchè hanno anche determinato qualche complicazione nella acquisizione dei due settimanali Novella2000 e Visto, venduti da Prs: il cda di Visibilia editore, lo scorso 18 novembre 2015, aveva infatti deliberato di acquistare una partecipazione nella società Visibilia magazine, rappresentativa, appunto, di Novella e Visto. In data 12 febbraio 2016, però, l’operazione, che non si poteva perfezionare per lacci e lacciuoli, è stata annullata. Il 24 febbraio è dovuta intervenire Visibilia srl (la concessionaria di pubblicità), che si è fatta carico della partecipazione di Visibilia magazine srl. Insomma, al momento, quindi, nel gruppo Santanchè ci sono cinque testate, ma tre sono gestite da una società e due da un’altra.