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 2016  maggio 01 Domenica calendario

Il distributore automatico di storie corte

Cosa hanno in comune l’ufficio postale di Grenoble e il winebar di Coppola di San Francisco? Probabilmente «la user experience» dell’avventore medio non sarà la prima risposta che vi verrà in mente; eppure, che stiate facendo la fila in piedi per pagare una bolletta o che stiate gustando in poltrona un vino da meditazione, c’è una cosa che troverete in entrambi posti: la possibilità di prendervi il piccolo piacere di leggere un racconto erogato proprio per voi, hic et nunc, da una macchinetta dall’aspetto alquanto anonimo. 
Sembra in effetti uno di quei totem da cui prendiamo il numero per gli sportelli all’Agenzia delle Entrate, o che usiamo per fare il check in in aeroporto, il dispositivo brevettato dalla casa francese Short-Édition. Semplicissimo da usare, offre alla vista solo tre bottoni: 1 minuto, 3 minuti, 5 minuti, a seconda del tempo di lettura previsto. Dalla sua bocca esce un lungo cartiglio che ha l’aspetto di uno scontrino, su cui è stampato uno dei racconti che hanno partecipato al Grand Prix du Court che la stessa casa editrice indice quattro volte all’anno. Il catalogo è online, contiene 600 storie, tra racconti e poesie, che vengono riprodotte al momento, al tocco dell’utente, dopo essere state selezionate a caso dal sistema operativo. È difficile che vi capiti due volte la stessa, anche se siete uno di quei grenoblesi che passano due volte alla settimana dall’Ufficio del Turismo solo per staccarsi un racconto-su-scontrino.
L’idea di questo singolare generatore di escapismo è venuta ai titolari della casa editrice guardando la gente spiaggiata negli uffici pubblici infilare una monetina dopo l’altra nei distributori di merendine e bibite. Non avrebbero potuto offrirgli qualcosa anche loro per fargli occupare quei momenti improduttivi in maniera gradevole? E così è nato il primo «distributeur d’histoires courtes», che monetine non ne chiede perché guadagna lasciandosi affittare a 500 euro al mese da chi vuole mettere a disposizione dei propri utenti questo servizio diretto all’anima. Tra i primi abbonati c’è appunto anche Francis Ford Coppola, che da fine aprile avrà un distributore di testi tradotti in inglese nei locali del suo ristorante-pizzeria-wine bar, Café Zoetrope. 16 quelli già installati in Francia tra il quartier generale di Total a Parigi, vari centri commerciali e stazioni. Altri compratori si sono candidati da Dubai, Australia, Tunisia, Usa e Grecia: la questione è meramente operativa, si tratta di avere i racconti nella lingua ospitante.
Viene però da chiedersi: perché leggere uno scontrino invece che lo schermo retroilluminato del proprio telefono, quando ci sono fior di app che permettono di scaricare in pochi secondi articoli, saggi, haiku, racconti e romanzi, in forma anastatica o corredati di rich media? Vero è che passare il tempo in coda usando «Crave», l’applicazione nata da una pruriginosa costola di Simon&Schuster, può essere imbarazzante se voi non avete gli auricolari e se la persona dietro di voi ha gli occhi buoni (i protagonisti dei suddetti romanzi, dei pompati marcantoni seminudi, compaiono in video per invitarvi ad entrare nel loro letto quando lo svolgimento diegetico lo richiede)… Interattivi o da tenere privati che siano, resta il fatto che scegliendo una app si scelgono anche i contenuti; mentre la lettura regalata dal distributore non è controllabile. 
E ancora: non è poco ecologico, il dispendio di risorse necessario a produrre, trasportare e far funzionare questo sistema? Eppure lo scorso novembre è stato proprio il sindaco di Grenoble Éric Piolle, eletto con una lista verde, il primo cliente di Short-Édition. Monsieur le Maire, già famoso per aver vietato i cartelloni pubblicitari nel centro storico della città, ha dichiarato di aver voluto dare ai suoi abitanti un accesso immediato e leggero alla cultura. E caval donato non si guarda in bocca!
La parola scritta su carta dimostra insomma di avere ancora un valore speciale, o forse di aver acquisito un nuovo status proprio perché offre una meritata pausa dall’onnipresente schermo da scorrere con il pollice: la prima attiene alla sfera privata, il secondo la mescola a quella professionale senza soluzione di continuità. Secondo Christophe Sibieude, uno dei quattro fondatori di Short-Édition, pochi anni fa il loro dispenser di racconti non avrebbe avuto la stessa risonanza, proprio perché gli smartphone non avevano ancora un ruolo così essenziale nel nostro quotidiano.
Basta quindi qualche centimetro di cellulosa e inchiostro a nobilitare un’attività in fin dei conti banale come leggere per ingannare un’attesa. Lo insegna la “parabola” dei due signori che cenano soli al ristorante: il primo smette di mangiare, appoggia la forchetta sul tavolo, lo sguardo perso nell’infinito dei suoi pensieri, estrae dalla tasca della giacca un Moleskine e una stilografica, la stappa con lentezza e scrive qualche parola con un fiorito gesto del polso. Il secondo mangia imperterrito mentre fa uscire dalla tasca un cellulare e con una mano sola digita qualcosa velocemente. Chi li guarda pensa che il primo sia un poeta e il secondo un maleducato. Ma tutti e due hanno scritto: «comprare carta igienica».