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 2016  aprile 30 Sabato calendario

La Grecia congela i conti in banca agli evasori

Non paghi le tasse? Peggio per te. Io ti congelo il conto in banca. La Grecia a caccia di liquidità ha deciso di far sul serio contro gli evasori. Gli arretrati dei cittadini ellenici con il fisco sono lievitati nell’ultimo anno a 87 miliardi. E lo Stato, per tutelare i suoi interessi, si è messo a usare le maniere forti: incrocia i dati su ogni singola posizione dei morosi e quando sul loro deposito in banca ci sono abbastanza soldi per rimborsare, dà disposizioni agli istituti di credito di bloccare la somma per potersi poi rivalere. L’operazione è iniziata in sordina lo scorso autunno, al ritmo di qualche decina di conti pignorati al giorno.
L’impasse con i creditori ha però acceso la spia della riserva sulla liquidità (per il Wall Street Journal non ci sono i soldi per pagare a giugno stipendi e pensioni) e il governo Tsipras ha deciso così di pigiare sull’acceleratore: a marzo sono stati congelati quasi mille conti al giorno e il trend sarebbe continuato nelle ultime settimane.
Il boom degli arretrati fiscali ad Atene ha due spiegazioni: la prima, ovvia, è la crisi. Il potere d’acquisto è crollato, la disoccupazione è al 24%, il 52% delle famiglie ha come unica fonte di reddito una pensione e in molti sono costretti a non onorare i loro impegni con lo Stato per pagare affitto e beni di primissima necessità. Tanti però, almeno così pensano al Tesoro, diventano morosi per un puro calcolo di opportunità: i soldi sul conto ci sono, ma si preferisce tenerli in tasca, nella speranza – è già successo che il Governo dia il via libera a piani di rateizzazione senza sanzioni per tutti coloro che sono in ritardo sulle scadenze.
Il giro di vite dell’esecutivo Tsipras coincide con l’ennesimo braccio di ferro con l’ex-Troika che ha prosciugato le riserve pubbliche. Jeroen Dijsselbloem ha convocato l’Eurogruppo per il nove maggio. Ma le posizioni, per il momento, restano distanti.