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 2016  aprile 28 Giovedì calendario

L’economia vista da una tazzina di caffè

I grandi economisti e gli istituti di statistica, tutti presi dai loro megatrend, che spesso portano fuori dal seminato (basti vedere come finiscono le previsioni economiche) non prendono in considerazioni le micro trasformazioni economiche di un paese che resta vitale perché è reattivo. Prendiamo, ad esempio, il prezzo della tazzina di caffè di grande qualità al banco (un consumo tipico e quindi facilmente comparabile) nel centro storico di una città come Milano. Il mio barista milanese aveva deciso di portare il pezzo della tazzina da un’euro a un’euro e venti. Non teneva però conto della crisi e quindi della maggior reattività dei consumatori. Dopo aver perso il 30% del fatturato in due settimane, ha invertito la marcia e ha messo la tazzina a 80 centesimi. Ma non aveva fatto i conti con MyChef che adesso vende la tazzina a mezzo euro. Intanto l’Antitrust fa finta di non sapere che i commercianti emiliani espongono nei bar un preziario obbligatorio che spenge ogni concorrenza.