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 2016  marzo 04 Venerdì calendario

Quando Trump finanziava Hillary

La cifra può sembrare rilevante, ma è stata versata in un lungo arco di tempo che oscilla fra il 1989 e il 2013. Sono in tutto 5,7 milioni di dollari. Per un tycoon come Donald Trump poco più di una mancia annuale: circa 250 mila dollari all’anno per la bellezza di 24 anni. Però sono soldi particolari. Perché sono quelli che l’attuale candidato del partito repubblicano in pole position per conquistare la nomination e correre per la successione a Barak Obama ha versato puntualmente nelle casse del partito democratico e dei suoi singoli esponenti. Trump era un imprenditore e ogni anno dava una mano sia a repubblicani che ai democratici, perché non si sa mai chi vince né a livello nazionale, né al congresso e in Senato e ancora meno a New York e dintorni, ed era meglio tenersi tutti buoni. Ma certo oggi che il tycoon è chiaramente schierato da una parte colpisce che nella sua lunga carriera abbia finanziato direttamente o per interposta persona (lo hanno fatto anche la figlia Ivanka e l’attuale moglie Melania) la bellezza di 128 democratici che correvano per il congresso e per il Senato e che all’archivio dei finanziamenti elettorali risultino anche 91 suoi versamenti a comitati elettorali nazionali o federali del Partito democratico. Una miriade di contributi magari piccoli (per i singoli oscillavano fra 500 e 5 mila dollari per volta), ma ripetuti spesso e replicati talvolta da ogni membro della famiglia: moglie, figlia, fratelli, cugini, nipoti tutti targati Trump group. E sapete chi ha ricevuto più frequentemente contributi dai Trump fra repubblicani e democratici? Hillary Clinton, finanziata dalla famiglia di quello che potrebbe ora diventare il suo avversario nella corsa alla Casa Bianca 22 volte in sette anni. Il primo versamento è del primo maggio 2002 (solo 1000 dollari). L’ultimo versamento che Hilary ha ricevuto dai Trump porta la data del 10 novembre 2009, e ammontava a 2.300 dollari. Il giorno precedente aveva ricevuto sempre da Trump altri 1.700 dollari. E così è stato nel 2005, nel 2006, nel 2007 e nel 2008. La maggiore parte dei contributi portavano la firma del capo famiglia, Donald. Ma in quattro occasioni venivano dalla figlia Ivanka (nata dalla relazione con la precedente moglie Ivana). E in un caso, che risale al 26 ottobre del 2006, Hillary ha ricevuto 2 mila dollari dalla “modella Melania Knauss in Trump”, che è l’ultima moglie dell’imprenditore ora gettatosi in politica. In tutto non è che sia una cifra da capogiro: poco più di 50 mila dollari. Ma certo hanno un peso in questa campagna elettorale, dove da tempo leggende e maldicenze raccontavano di un Trump quasi sospinto dai democratici per mettere in crisi le fila repubblicane, proprio grazie al buon rapporto esistente con la Clinton.
Spulciando fra i beneficiari dei finanziamenti della famiglia Trump, al secondo posto si trova invece un leader repubblicano di lungo corso come John Mc Cain, il veterano finanziato 18 volte fra il 24 marzo 1998 e il 29 luglio 2010. Ma il terzo posto nella classifica dei finanziati da Trump spetta ancora una volta a un democratico, e a uno di grande peso come John Kerry, che ha ricevuto 16 volte contributi fra il lontano 18 settembre 1989 (mille dollari) e il 26 luglio 2004 (2 mila dollari). Quarto posto per un altro repubblicano, ma anche questa è una notizia che qualche peso potrebbe avere sulla attualità: il beneficiario è Mitt Romney, che ha ricevuto dalla famiglia Trump 12 contributi tutti nel 2011 e nel 2012, quasi sempre con versamenti singoli da 2.500 dollari. Romney viene indicato oggi come il salvagente cui vorrebbe ricorrere il partito repubblicano per cercare di fermare la corsa di Trump. Ma evidentemente i rapporti fra i due non debbono essere pessimi.
Resta comunque il campo democratico quello in cui il Trump finanziatore della politica è riuscito a dare il meglio di sé fin dagli albori: fra il 1993 e il 2003 ha finanziato otto volte il senatore Edward Kennedy, che tutti conosciamo meglio con il nome di Ted. Poi ha finanziato 6 volte suo figlio, Patrick J. Donald Trump ha versato per due volte contributi anche all’attuale presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Piccole cifre: 2.300 dollari il 30 settembre 2008 e altri 2.500 dollari il 12 ottobre 2012. E altri due versamenti più o meno di quegli importi ha effettuato sul conto corrente di Joe Biden, attuale vicepresidente degli Usa. L’elenco è sterminato, e raramente Trump ha sbagliato cavallo: ha finanziato alla fine degli anni Ottanta George Bush padre, e poi ha aiutato economicamente anche il figlio George W. Ha versato due contributi ad Al Gore, uno a Geraldine Ferraro, 4 a Bill Bradley, due a Bob Dole. Ha versato 5 mila dollari a Ted Cruz. E lo ha fatto anche con Marco Rubio, che nei dibattiti tv lo aveva negato: un assegno da 2.400 dollari che porta la data del 2 novembre 2010.