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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

Ma negli altri Paesi esiste il vincolo di mandato per i parlamentari? Vediamo

Il vincolo di mandato è previsto solo in Portogallo, Bangladesh, Panama e India. Nel resto del mondo, come in Italia, i parlamentari esercitano le loro funzioni senza rendere conto a niente e nessuno (partiti, programma, elettori). Tuttavia, soltanto nel nostro Paese la vergogna del trasformismo è così diffusa. Negli Stati Uniti si ricordano appena due senatori passati dai repubblicani ai democratici. Jim Jeffords e Arlen Specter, poi puniti dagli elettori. In Francia il gruppo misto non esiste e i voltagabbana sono in media 16 a legislatura; il più famoso è Eric Besson, socialista dal 1993 al 2007, che nel 2009 viene eletto segretario aggiunto dell’Ump di Nicolas Sarkozy e poi è due volte ministro. In Germania, per regolamento, è impossibile passare nella coalizione avversaria ma nessuno nemmeno ci pensa. Nel Regno Unito i casi di «floor crossing» («attraversare il pavimento», perché i transfughi vanno dall’altra parte dell’aula) sono rari. Capita più spesso che i parlamentari britannici si dichiarino indipendenti ma non provocano grande scandalo perché l’elezione è «personale» (collegi uninominali), a differenza dell’Italia dove l’elezione di deputati e senatori è decisa dai partiti (con liste bloccate). In Giappone i casi di trasformismo si contano invece sulle dita di una mano; chi l’ha praticato, è stato giudicato un traditore, con tutto il successivo carico di vergogna sociale tipico del Sol Levante. Casi un po’ più frequenti in Grecia (dal 2010 una ventina di transumanze), Canada (sempre 20) e Romania (40). Quanto alla Spagna, il fenomeno è frequente nelle amministrazioni locali; a livello nazionale è di fatto impossibile sia per il sistema elettorale sia perché, nel 1998, il Partido Popular e il Partido Socialista hanno firmato un «Pacto antitransfuguismo». In Israele, a chi cambia gruppo è proibito candidarsi alle elezioni successive. In Italia significherebbe fare fuori quasi metà Parlamento.