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 2016  febbraio 14 Domenica calendario

Il prossimo raduno mondiale di Wikipedia si terrà a giugno a Esino Lario, un borgo di 767 abitanti

La prossima capitale del sapere libero è un puntino difficile da trovare sulla carta geografica della Lombardia. Ma vale la pena cercarlo, perché da qui si può raccontare la piccola storia nobile di un «miracolo» italiano ai tempi di internet. Benvenuti a Esino Lario (l’accento è sulla «e»), un minuscolo paese montano sospeso tra lago e Grigna, 40 chilometri da Lecco, 100 da Milano, zero dal mondo connesso, di cui diventa snodo centrale con la convention, fra pochi mesi, di Wikipedia. È qui, all’aria fresca di quota 900 metri, che dal 21 al 28 giugno si incontreranno mille wikipediani di tutto il mondo per confrontare idee, condividere esperienze, progettare nuovi contenuti. Il raduno, denominato Wikimania, è ormai un appuntamento annuale dal 2005, una specie di Leopolda della vasta community che anima l’enciclopedia online più diffusa e utilizzata nel mondo, cassaforte della conoscenza con 30 milioni di voci declinate in 280 linguaggi diversi, gratuita e appena quindicenne. Wikimania si è già svolta in importanti città del mondo, da Londra a Washington, da Taipei a Buenos Aires, da Hong Kong a Città del Messico. Ora tocca a Esino Lario, e non è un errore. Sembra, piuttosto, la rivisitazione moderna della favola di Davide e Golia: una bellissima favola a lieto fine che ha per protagonista un team di lavoro giovane e agguerrito a cui idee innovative e spirito d’iniziativa non fanno difetto. La convention di Wikipedia è una specie di corsa olimpica: se l’aggiudica la località che presenta un progetto serio, condiviso e, naturalmente, finanziato. Il dossier va consegnato almeno un anno prima. Una speciale commissione, che fa capo alla Wikimedia Foundation, vaglia le candidature e procede alle valutazioni. Poi si decide, proprio come ai Giochi olimpici: and the winner is...
Esino-Davide ha battuto diversi giganti: per quest’anno erano in lizza città come Atlantic City, Chennai, Dar es Salaam e Saint Louis. In passato, ci hanno provato, senza successo, anche altre città italiane (Milano, Torino e Napoli). Il ballottaggio finale è stato vinto contro Manila, capitale delle Filippine, un milione e 600 mila abitanti, diciotto distretti geografici, un aeroporto collegato con 26 Paesi del mondo. Per arrivare a Esino bisogna costeggiare il ramo manzoniano del lago di Como, raggiungere Varenna o Bellano e poi arrampicarsi per una strada provinciale tutta curve e pericoli, almeno fino a quando non saranno completate, è questione di settimane, le opere per la riqualificazione del collegamento. Come si sia arrivati all’assegnazione lo spiega Iolanda Pensa, ricercatrice quarantenne, la miccia pensante di quel gruppo di visionari che ha scommesso sull’idea: «Siamo partiti tra lo scetticismo generale – dice —. Poi, intorno al nostro progetto hanno cominciato a coagularsi istituzioni, associazioni, sponsor. E il sogno è diventato realtà». A convincere la Fondazione è stato l’approccio innovativo dei promotori, sintetizzato nello slogan Wikimania Goes Outdoor : «Se ci si pensa bene – spiega ancora Iolanda Pensa – l’“andar fuori”, toccando una piccola comunità, lontana da tutto, è anche l’essenza di Wikipedia, un’esperienza di saperi che parte dal basso, libera da schemi prefissati». Esino Lario in queste settimane è un cantiere aperto. Ci sono da riqualificare immobili e locali che ospiteranno i convegnisti. C’è da pensare alla loro sistemazione, ai pasti, agli eventi collaterali che accompagneranno gli oltre 8o incontri, presentazioni e workshop concentrati nel programma. Tutto diventerà wikipedia-dedicato: il municipio, la scuola elementare, la palestra, il museo, l’ex cinema trasformato in sala polifunzionale. La mappatura dei luoghi e la loro destinazione d’uso, effettuata dal giovane informatico Dario Crespi, è stato un punto di forza del dossier di candidatura. Così come il legame, quasi naturale, con istituzioni culturali e università. Il costo del progetto arriva a quasi mezzo milione di euro, 200 mila stanziati da Wikimedia, altrettanti da Fondazione Cariplo, più i fondi di Provincia di Lecco e Regione Lombardia per le opere di adeguamento delle infrastrutture. Stimabili in oltre un milione di euro.
Gli esinesi hanno risposto con entusiasmo a questa chiamata nel nuovo mondo della rete: loro, in numero di 767, saranno doppiati dai wikipediani, «un popolo strano e per certi versi pazzoide – dice Ginevra Sanvitale del direttivo di Wikimedia Italia —, che non desidera sedi lussuose ma pretende, questo sì, luoghi iperconnessi e tecnologicamente all’avanguardia». Questa la sfida vera, che si direbbe vinta: per l’evento sono arrivate in paese fibra veloce e connessioni potenziate, e anche dopo, grazie al partenariato con Eolo, Esino rimarrà una comunità 3.0, con due spazi wi-fi nella piazza del Comune e nel giardino della storica Villa Clotilde. A maggio il test finale, da cui dipende il successo dell’intero progetto. «È un’opportunità da non perdere – dice Pietro Pensa, ingegnere, sindaco dal 2015, eletto con la lista civica Stella alpina —. L’evento avrà una risonanza mondiale e porterà benefici in tutto il territorio, oltre che un lascito di infrastrutture utilizzabili per altre manifestazioni». Esino, negli anni Settanta, ha ospitato fino a 12 mila villeggianti a stagione, milanesi soprattutto, attirati d’estate dal clima favorevole e dalla possibilità di escursioni tra boschi e montagna. Poi il turismo è cambiato, il paese ha dimezzato gli ospiti, mai perdendo però la sua tradizionale vocazione all’accoglienza. Che si conferma anche per l’occasione: «Le seconde case ospiteranno i convegnisti; bar e ristoranti sono in fibrillazione, la gente aspetta con curiosità questa pacifica invasione umana», aggiunge il primo cittadino. Iniziative ad hoc sono partite da mesi. Dal negoziante alla casalinga, nessuno vuole farsi cogliere impreparato, prova ne sia il successo dei corsi (gratuiti) di inglese per i residenti (sarà la lingua ufficiale del raduno) o la risposta degli oltre 100 volontari del paese che si metteranno a disposizione per le attività di sostegno. A Esino, insomma, il futuro è già presente. Il puntino sulla carta geografica è diventato capitale del web.