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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

Domande e risposte per capire cos’è questa riforma delle banche di credito cooperativo

1 Che cosa prevede la riforma delle Bcc
Le Bcc sono obbligate a costituire un gruppo bancario, una holding, che abbia almeno 1 miliardo di euro di patrimonio. L’obbligo non riguarda tutte le Bcc: quelle che hanno un proprio patrimonio di oltre 200 milioni possono non aderire alla holding diventando banca spa: potranno così tenersi le riserve indisponibili pagando un’imposta straordinaria del 20%. È tra i punti più controversi dell’intera riforma.
2 Che cosa contesta il sistema delle Bcc
La cosiddetta «way out» per le Bcc con oltre 200 milioni di patrimonio – lamenta Federcasse – rischia di indebolire il nascente gruppo unico e lo spirito cooperativo. Inoltre sarebbe discriminatoria perché non lascia a tutti gli istituti la facoltà di scelta. E si contesta la possibilità della «Bcc spa» di prendersi le «riserve indisponibili».
3 Che cosa sono le riserve «indisponibili»
Le riserve sono considerate indisponibili perché non possono essere ripartite tra i soci neanche in caso di scioglimento della coop. Le Bcc hanno l’obbligo di mettere a riserva il 70% degli utili per svolgere l’attività mutualistica, e per questo godono di benefici fiscali. Quando l’attività mutualistica cessa, la banca deve versare le riserve ai fondi mutualistici.
4 Quali sono i dubbi di costituzionalità
Per Federcasse l’utilizzo delle riserve per una «Bcc spa» viola l’articolo 45 della Costituzione che «riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata».