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 2016  febbraio 14 Domenica calendario

Andare in discoteca a 40 anni

Mille corpi si dimenano ogni venerdì sera al Room 26, club nel cuore dell’Eur, che ha sdoganato l’idea di rimettere in pista chi, di notti, ne aveva già ballate tante.Non importa se nel mezzo ci sono stati matrimoni, figli, separazioni, fallimenti personali. Se nel frattempo sono spuntate le zampe di galline e la chioma si è diradata. Questa è la generazione che non si arrende: quarantenni, cinquantenni, single di ritorno, eterni Peter Pan, allergici al matrimonio e romantici a caccia della seconda chance. Un popolo su cui Paolo Pasquali aveva già puntato anni fa: «Ci ho creduto, e ho avuto ragione. Ogni venerdì facciamo più di mille persone tutte sui quaranta e qualcosina in più». Del resto «che male c’è» rimarca Silvia, che di anni ne denuncia 42 e che per la serata ha scelto una gonna di pelle aderente «vengo al Room con le amiche, siamo tutte con un matrimonio alle spalle e ci piace ballare e conoscere nuove persone», racconta mentre lancia sorrisi a un gruppetto di coetanei. L’house music, per chi la ricorda, è la colonna sonora di questa notte. E Franco Sciampli, il dj che apre le serate del venerdì la mixa sapientemente. Del resto lui è stato tra i re della consolle ai tempi e al Room 26 è tornato sul trono.La serata è appena iniziata e Annetta, con il marito al seguito, non ha dubbi: «Ci piace passare una sera come se il tempo non fosse mai passato e questo è il posto giusto. Siamo vecchi? E chi lo dice?». Poi, con il consorte, si butta in pista. Non c’è una persona che non balli stanotte. Impossibile stare fermi, a trascinarti non è solo il ritmo ma la mole di gente che si muove come su una barca con il mare in tempesta. Laura, che ha passato i 45 e ai 50 «manca ancora una vita» ridendo indica la folla: «Guardatevi in giro, qui gli uomini vengono per conoscere donne come me».Ma chi pensa che il locale a due passi dal Colosseo Quadrato sia un caso isolato, beh, dovrà ricredersi.Perché se il divertimento si misura con la fila fuori, allora benvenuti al Piper di via Tagliamento, mitico locale della dinastia Bornigia dove sempre di venerdì ma una volta al mese è scena il vintage e in consolle c’è Faber Cucchetti, dj delle notti anni ’90, che ancora fa il tutto esaurito sulla pista. «L’ultima volta siamo stati costretti a chiudere le porte alle 11 – racconta Davide Bornigia – a quell’ora la discoteca era già stracolma». Nei salottini si beve, si ascolta musica, si fa amicizia. Ma tutto con garbo e moderazione: «Al bar l’incasso è modesto, ma tutti pagano l’entrata e sulla porta non c’è neanche bisogno di buttafuori perché tutto è tranquillo. Niente risse, nessun problema». L’età, del resto, porta consiglio. Oltre a qualche “ritocchino”. Nell’appuntamento del prossimo venerdì al Piper ad animare la serata ci sarà anche Adriano Pappalardo. E il popolo che ri-balla? Sembra già di vederlo: tutti in piedi, tutti a cantare “Ricominciamo”. Inno perfetto per questa generazione che non cede al divano. E che a fine lavoro durane la settimana salta da un aperi-party a un aperi-cena. Perché dal Chorus in via della Conciliazione all’Etablì, in via della Vacche, dal Salotto 42 a piazza di Pietra al Music Inn a largo dei Fiorentini in prima serata è tutto un mix euforico fatto di drink, musica e tacchi 12. Le serate clou, in questi locali, sono il martedì, mercoledì e giovedì. Ma non si fanno mai le ore piccole, il giorno dopo si lavora. «Si comincia alle 19,30 – racconta Benedetta Lignani che organizza i giovedì del Music inn – e ogni volta è un successo».All’Etablì persino la regina della consolle ha un nome d’arte evocativo “La Kalda”, all’anagrafe Laura Caldarelli. Anche lei esempio di una generazione che non molla. È passata, a quarant’anni già compiuti, da architetto a dj: «Le donne sono quelle che si scatenano di più. Hanno voglia di socializzare – racconta mentre fa andare su di giri la platea con “I got feeling” – spesso vengono in gruppo, senza uomini. E posso garantirlo, si divertono da pazze».A chi la vita di tutti i giorni va stretta ci sono, infatti, gli appuntamenti di Perla Nahum, anche lei architetto con la passione di far socializzare gli amici. «L’obiettivo delle mie serate all’Etablì o al Chorus è sempre lo stesso: far passare qualche ora alle persone che hanno lavorato fino a poco prima in modo piacevole, facendole incontrare e allargando anche la cerchia di amici con nuove conoscenze». Del resto la vita ricomincia a 50 anni.