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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

La Treccani si rinnova, dieci anni in due volumi

Tra Abe Shinzo, “premier” nipponico nel 2007, e Jacob Zuma, presidente sudafricano dal 2009, nelle 1.645 pagine ci sono anche Lady Gaga, Vasco Rossi e Ligabue (non l’artista: il cantante), Beyoncé e i Coldplay; l’attentato a Charlie-Hebdo e le distruzioni archeologiche del Daesh o, se preferite, dell’Isis; il fenomeno dei rifugiati e quello della corruzione nel mondo; il punteruolo rosso, che uccide le palme; le ultime realizzazioni dei maggiori architetti: dall’auditorium di Manfredi e Luca Nicoletti ad Astana, la capitale del Kazakistan con 16 milioni di abitanti, aperto nel 2009, al Fogg Museum di Harvard inaugurato nel 2014, di Renzo Piano. In due volumi, la storia del mondo dell’ultimo decennio, «cruciale per la nostra storia», spiega Tullio Gregory, che ha curato, con una decina di collaboratori, la nona Appendice dell’Enciclopedia Treccani, nata nel 1929. «Dalla seconda, che nel 1944-45 fotografava per la prima volta lo stato del mondo dopo la guerra, abbiamo mantenuto la cadenza decennale; e questo lavoro l’abbiamo aggiornato davvero fino all’ultimo momento possibile», dice Gregory.
STATISTICHEGrazie a un poderoso indice analitico di ben 94 pagine, ci si può trovare di tutto. Per scoprire, magari, che se nel Ghana esistono due telefoni portatili per persona, nel non lontano Gabon lo possiedono solo cinque abitanti su cento; che nel Lesotho lavorano solo 0,05 medici per mille anime, cinque su cento si collegano a Internet, e la speranza di vita non raggiunge i 50 anni. «Di ognuno di circa 250 Paesi forniamo una scheda con i principali rilevamenti», continua Gregory. Sei utenti di internet ogni cento persone in Nuova Guinea, nel Bangladesh o in Cambogia; uno soltanto a Timor, o in Mongolia. In compenso, gli «smartphone» servono, in Russia, moltissimo per gli sms: vi ricorre il 95 per cento della popolazione; invece, solo la metà in India. Il 44 per cento dei coreani li usa per guardare la tv, contro il 17 di noi italiani. In Afghanistan, il reddito medio non raggiunge i duemila dollari in un anno: cinque euro al giorno. Contro i quasi cinquemila della Moldavia, l’ultima in Europa; o i quasi centomila del Lussemburgo, il primo.
ELEGANZAI due volumi (il primo, ma forse è un caso, chiude con la voce Italia) non sono i «soliti» della Treccani: rinnovati anche nella veste; pieni di immagini, grafici, specchietti a colori e tabelle esplicative, assai moderni. Così veniamo a sapere che l’Italia è al 56. posto nella classifica della corruzione, su quasi 190 Paesi considerati; ed è ultima, o quasi, nelle energie rinnovabili: appena 0,40 gigawatt dal solare, che nel 2020 non saranno più di 0,45. In compenso, si fa per dire, siamo ottavi al mondo nell’esportazione di armi. 
Firmano le singole voci nomi famosi: un paio di ex ministri (Augusto Fantozzi per il fisco, e Alberto Clò), o Melania Mazzucco (la letteratura); Marc Augé e Barbara Spinelli (il femminicidio); Giovanni Maria Flick ex presidente della Corte costituzionale e Alberto Melloni, Giovanni Maria Vian che dirige l’Osservatore romano; tanti docenti di università; Anna Foa (l’antisemitismo). Le voci sono dedicate spesso a concetti complessi, come il sistema dell’arte, il dolore cronico, l’etica di fine vita, l’efficienza energetica, l’influsso della rete informatica, la distribuzione commerciale, i paradisi fiscali, la qualità dell’aria: il Qatar consuma 40,3 tonnellate annue di carbone a persona.
RIFLETTERETante le aperture sul mondo giovanile e contemporaneo; non mancano nemmeno, nell’arte, il fenomeno cinese Al Weiwei; l’Expo di Milano; il «bosco verticale» di Stefano Boeri; o l’aeroporto di Shenzen, di Massimiliano Fuksas, nel 2013. «Abbiamo voluto fornire non soltanto nozioni, ma pure strumenti critici per comprendere la realtà», dice Gregory. Grande rilievo ai progressi delle scienze, «che ampliano le possibilità di sviluppo sociale. In un tempo in cui non ci sono certezze, sono volumi che servono anche a capire, o a pensare».
Se guardiamo all’Italia, troviamo anche Fabrizio Bentivoglio e Pif; una voce è dedicata a Antonio Pappano, direttore di Santa Cecilia. Ma lo sapevate che la metà degli utenti del web è asiatica? Che in Italia siamo ancora al 19. posto? Che, se in tre anni, nel mondo, la sua penetrazione si è incrementata dal 676 per cento, da noi soltanto del 173?