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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

Il rigore a due tocchi di Messi e Suarez

Mandata in archivio Juventus Napoli, e con ogni probabilità anche quest’altro campionato, la domenica non era cominciata bene. M’avessero detto che un giorno avrei magonato per una squadra a nome Leicester, gli avrei mandato i padrini. Invece sarà senilità, com’è probabile, sarà che mi è simpatico Ranieri a maggior ragione da quando ha bastonato Mourinho e ha ricambiato il suo abbraccio sghignazzando di cuore, fatto sta che la favola del Leicester, che ad agosto era dato 500 a 1 e ieri nell’intervallo dell’Emirates aveva praticamente vinto la Premier, è diventata una passioncella di stagione. Anche qualcosa di più. È andata male. Nel secondo tempo “siamo” rimasti in dieci, l’Arsenal ha pareggiato e poi all’ultima azione dell’ultimo secondo ha completato la rimonta. Amen. Er fettina sulle prime c’è rimasto, poi si è ricordato che domenica si gioca la coppa e ha dato otto giorni di vacanza ai suoi. Da trascorrere preferibilmente sotto la tenda a ossigeno, visto quanto hanno corso sin qui a cominciare da quella meraviglia di Kantè, ma poi tra due settimane si ricomincia. E i punti di vantaggio su Arsenal e Tottenham, con i Manchester ormai fuori gara, restano due.
Poi si è fatta sera. E per par condicio, una volta sacrificato il Milan al Leicester tanto valeva un replay con l’Inter per il Barcellona. Scelta opinabile, mi rendo conto. Ma premiata dalla visione in diretta, con tanto di sobbalzo sul divano, del rigore del nuovo millennio. Si era sul 3-1, e sul dischetto giusto per non perdere le buone abitudini è andato Messi. Che però non ha calciato in porta! L’ha toccata morbida sulla propria destra, appena oltre il dischetto, a Suarez che era partito regolarmente (o quasi) dietro la linea dell’area al momento del tocco di Messi. Effettivamente è uno dei due modi in cui si può battere un calcio di rigore: certo non il più praticato.
C’è un solo precedente che si sappia, targato Cruyff 1982. Un’altra volta ci provò Henry con Pires, nell’Arsenal, ma la combinazione non andò a buon fine. Stavolta Suarez ha infilato di piatto destro, ma al di là del buon fine, anzi dell’ottimo visto che la partita è finita 6-1, resta quest’ulteriore modalità che il miglior tridente d’attacco della storia ha scelto per arricchirla ulteriormente.