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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

A che punto siamo con la legge sulle lobby

Che fine ha fatto la legge sulle lobby? Giace da più di sei mesi in un cassetto della commissione Affari Costituzionali del Senato, dopo esser stata esaminata fino alla scorsa estate, arrivando alla presentazione degli emendamenti, 250 in tutto. Non per cattiva volontà, ma perché la commissione ha dovuto occuparsi subito dopo della riforma Costituzionale che gode di una corsia preferenziale e quindi quest’estate ha dovuto fermarsi con tutto il resto. Cosa prevede questa normativa sulle lobby già in stato avanzato in Parlamento? Crea un «Comitato per il monitoraggio sulla rappresentanza degli interessi», un registro di tutti coloro che esercitano la loro attività presso i «decisori pubblici» e cioè il Parlamento, i ministeri, la Presidenza del Consiglio e le autorità di garanzia. Prevede anche sanzioni, come sospensione o cancellazione dal registro, per chi, una volta entrata in vigore la legge, dovesse operare “abusivamente” o disattendesse l’obbligo di presentare una relazione annuale sulle attività svolte. Ebbene, dopo che la sua proposta, tra le varie depositate, è stata adottata come testo base, l’ex grillino Luis Alberto Orellana, prova a inserire la legge sulle lobby nel ddl competitività votato in Senato in commissione Industria. Un cambio di binario per agganciare un altro treno in corsa, mentre quello principale è fermo. Nella speranza di poter approvare in tempo utile una legge arenata. «Ho preso i diciotto articoli di questo disegno di legge e li ho trasformati in un solo articolo con 18 commi, inserito come emendamento alla legge sulla competitività che è a buon punto in commissione», spiega Orellana. In attesa di vedere il suo emendamento, che contiene tutto il corpus della legge, messo ai voti forse già questa settimana. E soddisfatto di aver ricevuto autorevoli attestati riguardo il suo testo, «compresa quello dell’Antitrust, che quando ha svolto la sua relazione al Parlamento ha anche chiesto di regolamentare le lobby, dando un placet al mio testo». Ma la volontà dell’ex grillino di arrivare fino in fondo è così ferrea da aver pure chiesto ad un collega della Camera di presentare un testo analogo in commissione a Montecitorio, «come strumento di pressione...».